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Traversata del Monte Biancoa cura di Roberto Ciri ![]() La traversata di cresta con salita dal Dom du Goutier per le Bosses e discesa dal Mur de la Cote |
Regione: Val d'Aosta Alpi: Italiane - Alpi Occidentali - Graie - Gruppo Monte Bianco Punto di partenza: La Visaille (q. 1650 m) Direzione di salita: SW - SE -S - NW - NNE - NW Quota massima: 4807 m Dislivello di salita: 3210 m Dislivello totale: 4700 m Tempo di salita: 11,00 h Tempo totale: 19,00 h Difficoltà: EEA - AG - I - PD (scala difficoltà) Punti di appoggio: Rif. Gonella (q. 3072 m) - Cap. Vallot (q. 4362 m) - Rif. Torino (q. 3375 m) Tipo di salita: Traccia su ghiacciaio Periodo consigliato: luglio - agosto Cartografia: KOMPASS N. 85 - Monte Bianco 1:50000 Attrezzatura: ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
Si tratta di un itinerario alpinistico su ghiacciai con pericolo di crepacci, non molto impegnativo dal punto di vista tecnico, ma molto dal punto di vista fisico, da percorrere in due giorni con pernottamento al Rif. Gonella (q. 3072 m). E' necessaria esperienza su ghiacciai e abitudine all'alta quota, visto il numero di ore da trascorrere oltre i 4000 metri.
Accesso:
Da Aosta si raggiunge Courmayeur e da qui si risale la Val Veny fino alla sbarra nei pressi della teleferica che sale al Rif. Monzino. Il traffico per la Val Veny è limitato fino al raggiungimento di un certo numero di veicoli, dopodiché è necessario salire in autobus.
Descrizione:
Avvicinamento:
La salita al Rif. Gonella avviene attraverso la morena del lungo e piatto Ghiacciaio del Miage (10 Km - disl. 1420 m, circa 4 ore).
Da La Visaille seguire la strada fino al Lago Combal (40') e prendere il sentiero dietro al bar Miage che porta sul filo di cresta sinistro (destra orografica) della morena del Ghiacciaio del Miage, da seguire con tratti affilati fino al suo esaurimento presso un grosso masso. Da qui spostarsi a destra verso il centro della morena in direzione di qualche ometto di pietre e, cercando con attenzione gli scarsi e poco visibili ometti (cadono con il movimento del sottostante ghiacciaio..), risalire con scarsa pendenza la morena di massi e ghiaie. Si passa attraverso alcuni enormi massi, portandosi sulla cresta della morena centrale, da seguire fin dove si esaurisce sul ghiaccio scoperto percorso da rivoli d'acqua. Traversare il ghiacciaio con obliquo verso sinistra, con qualche crepaccio, in direzione di una parete rocciosa e continuare al centro del ghiacciaio poco pendente e piatto. Ritornare verso destra sulla morena da risalire verso destra, uscendo di nuovo sul ghiaccio, qui con traccia più evidente. Attraversare verso destra un ponte su un grande crepaccio, salendo sul pendio roccioso ed erboso di fronte, in cui sono presenti dei bolli gialli e una traccia di sentiero. Risalire per tratti ripidi e facili arrampicate, alcuni tratti sono attrezzati con catene e scalette di ferro. Risalire un lungo e ripido nevaio, con obliquo verso destra, poi per altri tratti attrezzati, passi di I grado e massi si raggiunge il Rif. Gonella (3,45 ore).
Salita:
Dal Rif. Gonella seguire la traccia che taglia il pendio roccioso su cui sorge il rifugio e con qualche saliscendi in breve porta alla pista sul Ghiacciaio del Dome. Si supera quasi subito un largo crepaccio per un ponte affilato. Si continua per la traccia a volte poco marcata aggirando con svolte vari crepacci e superandone direttamente alcuni, risalendo il lato sinistro del ghiacciaio. Si risale un pendio ripido e si supera una terminale giungendo ad un pianoro solcato da un enorme crepaccio di circa 10 m di larghezza, su cui è posta una scala di legno orizzontale ben ancorata da attraversare carponi, senza farsi impressionare dai 20 m di vuoto sottostante! Risalire quindi un ripido pendio che poi con traversata verso destra porta ad un colletto (Col des Aig. Grises) da cui si risale la cresta prima di neve e poi di rocce rotte e sfasciumi per un centinaio di metri, finché la cresta non ridiventa di neve e ghiaccio e con un tratto aereo ed affilato porta ad un pianoro sotto al Dome du Gouter. Risalire direttamente il pendio che sale alla calotta del Dome (4306 m) e da qui seguendo una traccia con dei paletti scendere al Col du Dome, dove si congiunge la via normale francese. Risalire per ripido pendio alla Cap. Vallot (4362 m - 4 h e 45 m fin qui). Attraverso un pianoro ci si porta all'inizio della cresta delle Bosses, da risalire con percorso a svolte nella parte inferiore e poi a destra del filo di cresta della prima gobba e lungo la cresta della seconda gobba, con impressionante veduta sullo scivolo con seracchi della parete N del Bianco. Lasciare a destra delle rocce affioranti e continuando per l'affilata cresta, prima in salita e poi in piano, si giunge sulla cima a forma di larga cresta orizzontale (1 h 50 m).
Discesa:
Dalla cima scendere verso sinistra (parte opposta da cui si è saliti) il pendio NNE direttamente e per un breve tratto ripido si arriva ad un vasto plateau. Proseguire quindi sempre con discesa diretta giù per il ripido pendio del Mur de la Cote (100 m fino a 35°) che porta al grande plateau del Col de la Brenva, in cui badare bene a tenersi a sinistra, lontano dalle enormi cornici che a destra sono sospese sul Ghiacciaio della Brenva. Attraversare il colle, risalendo sotto il pendio N che sale alla cima del M. Maudit (4468 m, facile da salire, per ripida salita di 160 m, discesa traversando dall'altro lato NE prima e N poi). Lasciando a destra la traccia per il M. Maudit risalire con un breve arco ad una spalla (Col du M. Maudit, 4354 m), da cui si scende per ripido pendio gradinato con corda fissa (circa 60 m a 40°). Scendere il pendio tagliando la traccia a svolte o seguendola se la crepaccia terminale è aperta, seguendo poi la pista che con un lungo arco prima in piano e poi in leggera salita porta al crestone W del M. Blanc de Tacul, circa a q. 4100 m. Da qui si sale verso destra in leggera salita alla cima (4268 m). Dal crestone scendere direttamente o per svolte il versante N del Tacul: le condizioni del ghiacciaio descritte da qui in poi sono molto probabilmente cambiate rispetto a quando è stata effettuata la salita. Scendendo un facile canale gradinato fino al bordo di un seracco di circa 25 m di altezza. Traversare verso sinistra su cengia di ghiaccio stretta, sotto la parete superiore del seracco, fino al lato sinistro in cui si scende dentro una spaccatura nel ghiaccio di 10 m circa (una sorta di camino ghiacciato), gradinata e con due corde fisse ancorate in modo poco sicuro. Lungo la cengia sono presenti dei paletti di legno per calate in doppia, non molto raccomandabili. Alla fine del camino passare il crepaccio parzialmente chiuso e proseguire in discesa diretta al pianoro del Col du Midi (4 h e 15 m). Seguire la pista che scende al Ghiacciaio del Gigante, traversando sotto il versante N del Tacul, oppure portandosi alla pista che scende dal Rif. Cosmiques, in modo da evitare un largo crepaccio chiuso ma insidioso. Scendere il Ghiacciaio del Gigante, saltando vari crepacci e poi in piano giungere alla zona di crepacci al centro del ghiacciaio. Attraversarla con cautela, crepacci molto larghi e ponti di neve insicuri data l'ora del pomeriggio in cui ci si arriva. Se il percorso è precluso da ponti crollati tornare indietro e prendere la traccia che passa sotto ai satelliti del Tacul e risale al Gr. Capucin, attraversando la grande crepacciata superiore con vari zig zag, salendo al bacino superiore del ghiacciaio che presenta lunghe e strette fessure. Traversare tutto il bacino verso sinistra in leggera discesa, sotto la Tour Ronde e alla fine risalire il lungo pendio che porta verso il Col Flambeau, da cui saltando qualche crepaccio si arriva al Rif. Torino (3 h e 45 m).
Note:
La descrizione qui effettuata risale all'agosto del 1998, pertanto non è aggiornata rispetto alla variazione delle condizioni dei ghiacciai in questi anni. Prima di effettuare la traversata è conveniente informarsi presso le Guide Alpine di Courmayeur o i rifugisti sulle condizioni dei percorsi e dei ghiacciai.
Alcuni consigli per la salita:
1) L'itinerario descritto richiede un ottimo allenamento e ottime condizioni meteo. La salita al Rif. Gonella è molto lunga e conviene partire non più tardi di mezzogiorno dal Lago Combal.
2) Il periodo ideale per la salita va da fine luglio a fine agosto.
3) Partire dal Rif. Gonella entro le ore 1, in modo da essere in vetta per le 8 ed effettuare la discesa per il ghiacciaio del Gigante entro le 16. Il ghiacciaio del Gigante non va sottovalutato, data la grande quantità di crepacci nella parte centrale e l'ora tarda in cui lo si attraversa.
4) Le creste di Bionassay e delle Bosses sono molto aeree e vanno percorse con molta attenzione in caso di presenza di ghiaccio o peggio ancora di raffiche di vento.
5) Tenere conto del numero di ore da trascorrere oltre i 4000 metri.
Notizie utili: l'ultima corsa della funivia da Punta Helbronner parte alle ore 18,00, dunque calcolare bene i tempi per non trovarsi a dover scendere a Courmayeur a piedi o a dover pernottare al Rif. Torino.
Telefoni utili:
- Ufficio informazioni turistiche "M. Bianco" - 0165/842060
- Unione Valdostana Guide di Alta Montagna - 0165/44448
- Rif. Gonella - 0165/885101 CAI Torino prenotazione obbligatoria.
Autore: Roberto Ciri - Altre traversate dell'autore...
Data: 8, 9 agosto 1998
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![]() Lungo la cresta delle Bosses verso la cima |
![]() L'autore in vetta |
![]() Il Mur de la Cote e la vetta visti dai pressi del Col de la Brenva |
![]() Crepacci lungo il Ghiacciaio del Gigante |
Tracciato indicativo della traversata
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