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Lungo la Cresta di Piancaformia, sguardo verso la vetta |
Regione: Lombardia (Lecco) ![]() Alpi e Gruppo: Prealpi - Prealpi Lombarde - Gruppo Grigne Provincia: Lecco Punto di partenza: Vo´ del Moncodeno (q. 1430 m) Versante di salita: NW Dislivello di salita: 1100 m - Totale: 1100 m Tempo di salita: 3,00 h - Totale: 5,30 h Periodo consigliato: estate - inizio autunno |
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Insieme alla Grigna Meridionale, la Grigna Settentrionale è una delle vette più famose del lecchese e non.
Tra le numerose possibilità di ascesa a questa bella e panoramica montagna, ricordiamo la salita dalla Cresta di Piancaformia che, se percorsa integralmente, regala divertenti passaggi su roccia, mai troppo difficili ma comunque esposti.
Dalla Milano Lecco uscire a Bellano dove si torna indietro fino a Varenna. Salire verso Esino Lario e poi fino al parcheggio del Cainallo in Località Vo di Moncodeno (ticket giornaliero di 4€ da acquistare lungo la strada nei pressi del Rifugio Cainallo).
Dal parcheggio in località Vo del Moncodeno (q. 1430 m), inoltrarsi nel bosco e, con un traverso abbastanza pianeggiante, seguire il sentiero per il Rifugio Bogani. Alla q. 1590 m circa, si incontra un bivio: abbandonare la traccia pianeggiante per la Bogani, quindi svoltare decisamente a destra in direzione del Rifugio Bietti.
Il sentiero prosegue ripido sino alla Bocchetta di Prada (q. 1686 m).
Dalla Bocchetta, svoltare decisamente a sinistra e raggiungere il Bivacco 89° Brigata Garibaldi (q. 1603 m).
Ignorare il bivio che scende alla Porta di Prada prima e al Rifugio Bietti poi, quindi proseguire lungo la dorsale alberata seguendo le indicazioni per la Cresta di Piancaformia.
Restando sempre sotto al filo di cresta, raggiungere la Bocchetta di Piancaformia (q. 1804 m), punto in cui parte la cresta vera e propria.
Alternando brevi passi di facili arrampicata (II) a tratti dove si cammina (a volte un poco esposti - bolli gialli), guadagnare la Cima di Piancaformia (q. 2106 m).
Scendere brevemente fino ad incontrare dei cartelli posti in corrispondenza della Bocchetta del Guzzi (q. 2100 m), dove si incontra il sentiero proveniente dal Rifugio Bietti (Via Guzzi).
Proseguire per terreno poco ripido, superando alcuni brevi saltini rocciosi e la caratteristica Grotta W Le Donne. A questo punto, i bolli gialli e le tracce tendono a spostarsi progressivamente verso sinistra per poi ricongiungersi con la via normale di salita dal Cainallo (Via della Ganda).
Per percorrere integralmente la Cresta di Piancaformia, tuttavia, è necessario ignorare queste tracce e puntare alla base del successivo torrione roccioso. Su percorso non obbligato, ma cercando di trovare il passaggio migliore (max III/III+), scalare il compatto torrione (qualche spit) e le successive roccette, tenendosi sempre sul filo o appena sotto di esso sul versante della Ganda.
Dopo un breve tratto in disarrampicata un po´ delicato (III), la cresta continua a salire per poi abbattersi in prossimità della vetta (l´ultimo torrione lo si aggira sulla destra per evitare di trovarsi davanti ad una profonda spaccatura difficile da oltrepassare).
Raggiunto il Rifugio Brioschi, in breve si è alla vetta della Grigna Settentrionale (q. 2410 m).
Dalla vetta scendere lungo la via normale della cresta invernale fino ad incontrare dei cartelli (q. 2315 m circa) con l´indicazione per la Via del Nevaio.
Abbandonare, dunque, la cresta invernale e svoltare decisamente a sinistra (faccia a valle). Scendere lungo il sentiero molto sdrucciolevole e ghiaioso ed inoltrarsi nell´ampio e selvaggio vallone del Via del Nevaio (possibilità di trovare neve anche durante la stagione estiva).
Nei pressi del Passo dello Zapel (q. 1850 m circa), svoltare progressivamente a sinistra fino a raggiungere il Rifugio Bogani (q. 1816 m), dal quale, lungo un comodo sentiero, si fa ritorno alla macchina.
La Cresta di Piancaformia è un´ottima alternativa alla salita dalla Via della Ganda (via normale dal versante nord).
Corda utile solo per i meno esperti (e solo per l´ultimo tratto, che in ogni caso può essere aggirato).
La Cresta di Piancaformia è una grande classica anche in veste invernale; in tal caso le difficoltà si aggirano intorno al PD+/AD- in base alle condizioni.
Alla base della parte rocciosa finale | Sguardo su un tratto aereo appena percorso | La discesa lungo la Via del Nevaio |
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