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L’itinerario di cresta, dalla vetta del Monte Tabòr |
Regione: Lombardia (Como) ![]() Alpi e Gruppo: Prealpi - Prealpi Lombarde - Gruppo Camoghè Provincia: Como Punto di partenza: S. Bartolomeo Val Cavargna, località Oggia (q. 1118 m) Versante di salita: Vari Dislivello di salita: 1380 m - Totale: 2760 m Tempo di salita: 4,30 h - Totale: 8,00 h Periodo consigliato: primavera o autunno |
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La località Oggia è un ottimo punto di partenza ed arrivo per affrontare alcune tra le più belle, facili e panoramiche traversate di cresta delle Prealpi Comasche. Quella proposta qui di seguito: Monte Tabòr – Monte Marnotto – Monte Bregagno, che si svolge su terreno prevalentemente erboso con rocce affioranti, può essere effettuata anche in presenza di neve, con piccozza e ramponi, ma le difficoltà sono ovviamente maggiori (F/PD), molto dipende dall’innevamento presente. Pochi metri a S di queste creste traversa il sentiero segnalato dell’Alta Via del Lario, che può essere utilizzato sia per l’aggiramento di alcune quote minori che precedono il Bregagno, sia per fare ritorno fino al Tabòr.
Da Menaggio sul Lago di Como si segue la strada per Porlezza e Lugano. Poco prima di giungere a Piano Porlezza (frazione di Carlazzo) si prende la deviazione per la Val Cavargna e si sale fino a San Bartolomeo. Al margine E del paese, presso la chiesetta di S. Rocco (q. 889 m), si prende una stradina stretta che in direzione N scende al torrente e poi sale ripida alla località Oggia (q. 1118 m). Poche decine di metri prima di raggiungere le case, si parcheggia negli spiazzi ai lati della strada.
Dal parcheggio ci si incammina lungo la strada e pochi metri prima che questa termini, si prende un largo sentiero che sale a destra. Serpeggiando tra le case addossate le une alle altre si arriva al limite superiore dell’abitato, dove iniziano i prati. Qui si imbocca il sentiero, segnalato da rari segnavia bianco-rossi, che inizia a sinistra di una recinzione e a destra di una presa dell’acqua che ha la forma di una prua di nave (vedi immagine principale della relazione: Pizzo di Sebol). Il sentiero sale nel bosco in direzione NNE, passa in prossimità di diversi ruderi e, ad un bivio, si prende a sinistra, compiendo un traverso in questa direzione.
Poco sopra si esce dal bosco, giungendo in prossimità delle baite di Rus (q. 1316 m). Dopo averle superate, sempre su sentiero segnalato, si sale in direzione NE fino al bivio di (q. 1400 m). Qui si prende a destra, in direzione SE, su traccia evidente ma non segnalata e poi, con percorso ormai ben evidente, si risale la costa erbosa, in direzione N. In breve si arriva su di una larga sommità, a circa (q. 1650 m) dove c’è un alto ometto di pietre, nominato Ometto Magn o Ometto del Poci, ben visibile anche dalla sottostante località Rus. Si segue poi l’ampia costa erbosa senza percorso obbligato, si supera il Pizzo di Sebòl (q. 1706 m) e si prosegue lungo l’ampia e adagiata dorsale SW del Monte Tabòr.
Presso la (q. 1990 m) si supera un elementare intaglio erboso, attraversato dal sentiero dell’Alta Via del Lario e poi si risale un breve pendio un po’ ripido ma senza difficoltà. Poco oltre si arriva sulla larga vetta del Monte Tabòr (q. 2079 m, h 2,15). Inizia ora la bella traversata di cresta, dal Tabòr si scende l’elementare cresta E, scavalcando più avanti la (q. 2018 m). La cresta diventa poi un poco stretta e rocciosa, ma sempre facile e si arriva al Passo d’Aigua (q. 1954 m). Si risale quindi la larghissima dorsale che conduce sulla (q. 2060 m). Un breve tratto di cresta un poco più affilato conduce all’inizio dell’altrettanto facile cresta NW del Monte Marnotto. Dato l’orientamento, anche in presenza di poca neve questa cresta potrebbe richiedere l’uso dei ramponi.
Ad ogni modo, dal Marnotto (q. 2088 m, h 3.30) si scende la larga cresta SE e si prosegue fin nei pressi della (q. 2087 m). Seguendo i segnali dell’Alta Via del Lario, si aggira tale quota a destra, superando uno stretto intaglio roccioso un po’ esposto, a cui segue un ripido traverso. Si prosegue sul sentiero che si mantiene pochi metri sotto la cresta, sempre sul versante S. Si aggirano quindi anche le (q. 2075 e 2036 m) e poi, con percorso evidente, si abbandonano i segnali che traversano a destra e si prende una traccia che risale l’ultimo tratto della cresta WNW del Monte Bregagno (q. 2107 m, h 4.30) che si raggiunge senza difficoltà.
Come per la salita.
In salita. All’orizzonte la cresta tra il Monte Tabòr e il Monte Marnotto | L’itinerario di cresta dalla vetta del Monte Marnotto | Immagine ripresa dalla vetta del Monte Bregagno |
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