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La cima lato sud |
Regione: Trentino Alto Adige (Trento) ![]() Alpi e Gruppo: Dolomiti - Alpi Dolomitiche - Gruppo Cima Asta Provincia: Trento Punto di partenza: Bieno - Loc. Spiado (q. 1337 m) Versante di salita: S-W Dislivello di salita: 1250 m - Totale: 2340 m Tempo di salita: 4,15 h - Totale: 8,30 h Periodo consigliato: estate - autunno |
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Il Gruppo di Rava è una zona selvaggia e poco frequentata con aspri contrafforti rocciosi punteggiati di meravigliosi laghetti. La Cima del Frate è un caratteristico monolite di granito che prende il nome, appunto, dalla profilo di un frate in preghiera.
Da Trento seguire la superstrada della Valsugana fino a Castelnuovo, proseguire per Altopiano del Tesino oltrepassando il paese di Bieno e lasciando sulla destra un lago (Pradelago); in prossimità di una curva, con indicazione Camping Lagorai, si segue a SX la stradina asfaltata e si prosegue oltre il campeggio fino ad incrociare un bivio: Località Spiado 1304 m, indicazioni Tesino Bike, seguire la strada a sinistra fino al cartello di divieto (q. 1337 m).
Si prosegue su strada forestale a sx e dopo circa 20 min., raggiunto il segnavia 369, seguire le indicazioni sulla dx per Passo Fierollo-Laghi Bella Venezia. Ci si alza nel fitto e ripido bosco di larici su comodo sentiero. Sulla cartina non è riportata una strada forestale in disuso ed invasa dall’erba, che si incrocia sul sentiero e che inizialmente ho percorso verso ovest ed in leggera discesa seguendo l’indicazione di un segno bianco rosso. Ritenendo dopo un po’ di aver sbagliato strada, sono ritornata indietro ed ho visto su un albero un’altra indicazione con la prosecuzione del sentiero nel bosco, e quindi, di nuovo su comode ma interminabili zete, si raggiunge la dorsale che passa sotto Cimon dello Spiado, Doghetto de Spiado, Monte Spiado, Monte Fierollo, (bella veduta sul gruppo di Cima d’Asta, Val Malene e Passo del Brocon ad est. Si continua su mulattiera fino a Passo Fierollo (q. 2016 m); da qui si possono vedere sotto di noi i Laghi Bella Venezia in prossimità di un piccolo bivacco (q. 1926 m) che si raggiunge in circa 30 min su lungo traverso; qui arriva anche il sentiero 366 da Malga Fierollo. Si sale adesso sul sentiero 366 che raggiunge il bivio tra la Val di Rava a sx ed il sentiero 366B che in circa 30 minuti ci porta alla Cima del Frate (q. 2435 m). Siamo di fronte ad un paesaggio davvero particolare e selvaggio: la cima ha veramente il profilo caratteristico di un frate in preghiera. Uno sguardo alle cime circostanti tra le quali spicca a nord la cima più alta del Lagorai: Cima d´Asta (q. 2847 m) e si prosegue in cresta con bellissimi scorci a sx sulla sottostante Val di Rava con i suoi laghi. Sulla cresta del Frate e sulle cime circostanti sono evidenti le tracce della Grande Guerra con trincee, gallerie, camminamenti e scalinate nella roccia, si continua quindi nel trincerone che si snoda in mezzo a giganteschi macigni in direzione del Passo del Tombolin. L’intenzione era di fare la famosa “scalinata” ma probabilmente distratta dal paesaggio non ho visto la deviazione e quindi ho iniziato a scendere su una stretta cengia strapiombante lungo la parete rocciosa ad est della cresta; essendo sprovvisto di cordino di sicurezza, questo tratto non è adatto a chi soffre di vertigini o si muove con piede insicuro. Si perde ancora un po’ di quota per poi risalire nuovamente su sentiero fino al Passo del Tombolin (q. 2340 m).
Dal passo comincia la discesa per il 328, passando per il Lago Grande ormai prosciugato. Avendo perso nuovamente il sentiero, mi dirigo verso una delle numerose tracce che scendono verso la splendida Val di Rava, su terreno erboso in cui spuntano numerosi blocchi di granito e specchi d‘acqua: il Lago di Mezzo dalle acque cristalline, e scendendo ancora, nei pressi di Malga Rava di Sopra, il bellissimo Lago Primo che si raggiunge scendendo circa 50 mt di dislivello verso sud (si deve poi risalire). Perdiamo ancora quota su un sentiero immerso in una immensa distesa di rododendri ormai sfioriti (spettacolari in estate) e tra torbiere e ruscelli arriviamo ai prati della Malga Ravetta di Sotto, disseminati di caratteristici mucchi di pietre fatti dai pastori per agevolare il taglio dell‘erba ed il pascolo. Scendiamo ancora e superiamo un ponticello di legno a quota 1590 m, dove arriva il sentiero 332 da Bieno. Siamo quasi prossimi al limite della vegetazione ad alto fusto. Proseguo ancora, ma arrivata ad un tornante su strada sterrata, non so se salire o scendere (decido di scendere) ed arrivo senza alcuna indicazione in loc. Maso Beccaro (al di sotto della strada percorsa al mattino), ma per fortuna anche se il tragitto è più lungo, raggiungo la strada asfaltata percorsa in auto che mi riporta a Spiado (insomma, oggi un disastro!).
Bellissimo giro in ambiente incontaminato e selvaggio. Purtroppo La cartina che ho usato non è precisa: non sono indicati nè il sentiero 369 nè alcune stradine presenti nel bosco e la segnaletica in loco, a mio giudizio, non è delle migliori. Giro lungo anche per i continui errori di percorso (penso ca. 20 km). Forse facendo il giro in senso orario la segnaletica è più chiara. I tempi di percorrenza sono compresi di pause ed andirivieni.
Laghi Bella Venezia con Passo e Monte Fierollo | La cengia in discesa verso ll passo del Tombolin | La Val di Rava con la Valsugana sullo sfondo |
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