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![]() Il Pizzo Ruggia dal Passo di Fontanalba. |
Regione: Piemonte (Verbania) ![]() Alpi e Gruppo: Alpi Occidentali - Alpi Lepontine - Gruppo Onsernone Provincia: Verbania Punto di partenza: Arvogno (q. 1247 m), Val Vigezzo Versante di salita: S Dislivello di salita: 1050 m - Totale: 2100 m Tempo di salita: 3,00 h - Totale: 5,00 h Periodo consigliato: maggio - ottobre |
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Piramide erbosa vista da sud, verso i Bagni di Craveggia il Pizzo Ruggia mostra invece una bella placconata simile a quelle che caratterizzano la Pioda di Crana, che gli si trova di fronte. Bella e facile escursione, porta attraverso un territorio che mostra ancora oggi i segni delle antiche fatiche degli uomini che vi vivevano
Da Milano A26 per Gravellona Toce, che dopo Ornavasso diviene superstrada. Superata Domodossola, si esce a Masera, imboccando la Val Vigezzo che si risale sino alla splendida piana. All´ ingresso di Santa Maria Maggiore, prima rotonda, si gira a sinistra entrando in paese. Quindi di nuovo a sinistra, direzione Crana-Toceno. Da Toceno, si raggiunge Arvogno (possibilità di parcheggio), proseguendo per qualche centinaio di metri in discesa sino ad un ponte, oltre il quale si trova un cartello di divieto di accesso.
Subito dopo il ponte, parte una ripida mulattiera che poco più sopra si ricongiunge alla sterrata, raggiungendo un secondo ponte, superato il quale si sale in breve all´ Alpe Verzasco (1300). Tenendosi a destra al bivio fra le baite, si scende leggermente, per poi proseguire con pendenza omogenea sulla bella e lastricata mulattiera all´ Alpe Villasco (1644) e quindi a I Motti (1853), con vista frontale su Pizzo di Fontanalba e Pizzo Ruggia, mentre a sinistra incombono le splendide placconate della Pioda di Crana. Si prosegue lungo la mulattiera per una decina di minuti sino ad un ripiano con rudere, poi la si abbandona, attraversando verso il Ruggia ad una evidente traccia che tra erba e qualche roccetta risale al sentiero segnalato proveniente dal Passo di Fontanalba (2062) e diretto alla Bocchetta di Ruggia. Lo si segue per un tratto, quindi si devia a sinistra, rimontando le pendici della cresta S lungo la quale si reperisce un traccia che , evitando alcune rocce, porta in Vetta.
Come per la salita. Dall´ Alpe Villasco, sulla destra, si stacca una traccia segnalata che con bel mezzacosta , superate un paio di baite, porta all´ Alpe Borca (1601), da dove si scende all´ Alpe Verzasco, con percorso più vario ed escursionistico che non la muilattiera fatta a salire.
Escursione paesaggisticamente molto bella, soprattutto in autunno, quando i larici incendiano i fianchi delle montagne pennellate dall´oro dell´ erba secca, in contrasto con gli ombrosi versanti nord dove la prima neve ha già steso il suo candido velo.
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