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![]() Percorso di salita alla cima |
Regione: Lombardia (Lecco) ![]() Alpi e Gruppo: Prealpi - Prealpi Lombarde - Gruppo Resegone Provincia: Lecco Punto di partenza: Culmine S. Pietro (q. 1265 m) Versante di salita: E Dislivello di salita: 400 m - Totale: 800 m Tempo di salita: 1,45 h - Totale: 3,00 h Periodo consigliato: tutto l’anno |
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Il monte Due Mani è uno dei dominatori dei panorami di Lecco, anche se forse è tra essi il meno conosciuto (io stesso ho frequentato per due anni Lecco senza saperne il nome), perso tra l'inconfondibile e celeberrima mole del Resegone, il Coltignone, il Barro e i vari Moregallo e Corni di Canzo... Incombente su Ballabio e posto come terminale della linea spartiacque che separa la Valsassina dalla Val Taleggio esso rappresenta in tutti i sensi una perfetta sintesi, oltre che ad interporsi tra esse nella linea di orizzonte, tra Resegone e Grignetta: del primo ne ricorda la morfologia, con una lunga e frastagliata cresta sommitale con bastioni rocciosi che affiorano dal manto erboso, mentre con la seconda ha in comune le selve di pinnacoli e guglie calcaree che ne affollano le pendici. L'ascensione a questa vetta, perlomeno la via più diretta, si presenta comunque molto più breve e semplice di quelle che si compiono per le illustri vicine e si svolge lungo i dolci pendii che caratterizzano il crinale che si diparte dal Culmine di S. Pietro, piccolo e suggestivo posto di valico che si raggiunge dalla Valsassina lungo una stretta e tortuosa strada, bellissima da guidare alle basse velocità. Da qui si diramano anche i sentieri che portano ai Piani di Artavaggio ma la meta già si intravede guardando verso Lecco: la grande croce metallica e il Bivacco Scaioli-Locatelli-Milani fanno capolino dai crinali boscosi della Muschiada (Musc'hada sui cartelli di segnalazione) e sono già padroni del paesaggio.
Lungo le mulattiere che collegano il Culmine con la Forcella di Olino il percorso si presenta pianeggiante e in leggera discesa con alla sinistra già una bellissima vista sul versante orientale del Resegone. In circa 30 min si giunge alla diramazione che dalla mulattiera porta ad una svolta a destra in direzione "Due Mani" per raggiungere in breve un alpeggio e voltare ora più decisamente verso destra, risalendo la traccia che porta sul bellissimo crinale prativo della Muschiada (1410 m, 15 min) che in primavera offre dolci fioriture oltre alla curiosa presenza di piccoli cippi in granito: infatti qui corre il confine tra le Provincie di Bergamo e Lecco.
Dal valico della Muschiada la vetta del Due mani appare vicina e mostra tutta la sua lunga cresta; intanto sulla destra le Grigne entrano a far parte del panorama. Il sentiero ora perde leggermente di quota per portarsi sui prati delle baite della Casera Pramira, dalla quale ci si immerge nel bosco di faggi seguendo la traccia che costeggia l'ampio crinale che collega Muschiada e Due Mani per poi portarsi esattamente sul filo di cresta e raggiungere la baracca che si trova alla base della salita verso la cima (25 min). L'attacco alla vetta trova ora il suo punto più faticoso nella ripida salita di circa 300 m di dislivello che, su tornanti, si immerge nel primo tratto nel bosco di faggi del versante Est del due mani per poi uscire allo scoperto su prato e raggiungere la vetta, con la sua croce e il simpatico bivacco, traversando verso sinistra (1656 m, 35 min). Il panorama, oltre al Resegone e alle Grigne, spazia verso Lecco e l'Alta Brianza con i suoi laghi e le vette del Triangolo Lariano, e verso la Valsassina, con il Tre Signori e lo Zuccone Campelli, oltre ai Piani di Artavaggio; verso Nord la Mole del Legnone è inconfondibile e, probabilmente giornate limpide offrono sguardi ancora più lontani.
Come per la salita.
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Croce di vetta col Bivacco Locatelli-Scaioni-Milani |
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