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Definita anche come la “Regina della Valle del Mis”, la Roa Bianca è una bellissima montagna dalla spiccata individualità. Presentandosi aspra e selvaggia da qualunque versante la si osservi, offre una via Normale di salita avventurosa, accattivante e di grande soddisfazione. Tutto il percorso segue generalmente un buon sentiero, salvo il breve tratto per imboccate il canale che sale al Forzelin de la Val de L’Euga, unico punto dove è veramente difficile reperire la traccia. Raggiunto il Forzelin, finiscono i problemi di orientamento e il sentiero prosegue sempre logico ed evidente. Ma occorre sempre prestare attenzione al taglio dei mughi, a qualche ometto e ai vari, ma sbiaditi bolli rossi. E’ una cima scarsamente frequentata, dove è sempre richiesta prudenza e attenzione, per via dei tratti esposti e per alcuni passaggi in arrampicata.
da Sedico in Val Belluna, raggiungere Sospirolo, quindi seguire le indicazioni per la Valle del Mis. Passate alcune galleria a bordo lago, parcheggiare a destra presso il campeggio di Pian Falcina con bar e ristoranti
dal parcheggio, dietro l’area bar-ristorante-parco giochi, prendere il Sentiero Natura (tabellone) che entra in Val Falcina. Il sentiero parte subito ripido a scaloni e dopo alcune strette svolte, transita presso il Col del la Feda con altro tabellone informativo. Prestare ora attenzione perché, attraversati un paio di torrenti e un breve tratto in salita, si scorge sulla destra una buona traccia che si stacca nei pressi di un caratteristico Pino Nero con un cavo metallico di un’antica teleferica. Fin qui sono circa 20 minuti di cammino dall’auto. Abbandonato dunque il Sentiero Natura, seguire lungamente questa traccia (Sentiero della Val del Brut) che, sempre chiara ed evidente, guadagna quota e con lunghi diagonali entra nella selvaggia Val del Brut. Dopo circa un’ora di cammino, il sentiero diventa pianeggiante con il fondo della Val del Brut sempre più vicino. Attraversati un paio di rivoli si raggiunge un terzo torrente (impluvio della Val de l’Euga) con molta più portata d’acqua rispetto ai precedenti e dove, oltre questo, il sentiero inizia a scendere diventando traccia indistinta. Occorre qui nuovamente abbandonare il sentiero. Poco dopo il torrente salire nel bosco, e senza allontanarsi troppo dall’impluvio, che teniamo alla nostra destra, salire alla ricerca della traccia che ci porterà nel fondo del canalone di accesso al Forzelin de la Val de L’Euga. Questo è il tratto più critico della salita dove la traccia è inesistente ed occorre senso dell’orientamento e attenzione ad alcuni alberi tagliati, unici punti di riferimento nel ripido bosco. Ritrovata la traccia, risalire tutto il canalone e raggiugere la forcella (Forzelin de la Val de L’Euga) che divide il Col Dorin dalla nostra Roa Bianca. Dall’auto a questa forcella calcolare circa 2.30 ore di cammino. Ora non si presenteranno più problemi di orientamento e ricerca della traccia, perché il percorso procede logico ed obbligato. Dalla forcella quindi, salire le facili roccette di destra e per facili rampe con mughi raggiungere una cengia alla base di alte pareti rocciose: siamo alla Banca Sospesa. Traversare ora verso destra (bolli rossi e tagli di mughi) e seguire l’evidente traccia (con vari sali-scendi) fino alla base di un evidente e facile canalone erboso. Questo canale porta ad una seconda forcella, e cioè quella che divide la Roa Bianca dalla sua anticima sud-ovest. Poco sotto detta forcella (grosso ometto) uscire dal canale verso destra e seguendo sempre il taglio dei mughi e i radi bolli rossi, guadagnare un’esposta e panoramica dorsale. Per questa, senza più difficoltà, continuare a seguire il tagli tra i mughi e salire al piccolo ometto di vetta.
Come per la salita.