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Il Monte Moregallo è caratterizzato da uno scosceso e selvaggio versante settentrionale, mentre a sud presenta versanti solivi ricchi di numerosi sentieri escursionistici, ma anche belle guglie calcaree.
La Cresta 50° CAI offre una piacevole e divertente arrampicata e risulta essere un modo alternativo e alpinistico per raggiungere la vetta di questa montagna che si affaccia sulla città di Lecco da un lato e di Valmadrera dall´altro.
Molto meno conosciuta e frequentata della vicina Cresta G.G. OSA, la Cresta 50° CAI è un itinerario prettamente alpinistico, in quanto lungo il percorso si incontrano solo qualche vecchio chiodo e nessuna sosta già attrezzata.
Itinerario sconsigliato nelle giornate troppo calde.
Da Como imboccare la SS36 e percorrerla fino a Valmadrera, dove si esce. Seguire le indicazioni per l´Iperal di Civate, oltrepassarlo e continuare lungo la Via Santa Vecchia prima e Casnedi poi. Appena prima di una rotonda, lasciare l´auto nel posteggio sulla destra, posto davanti alla Chiesa Santo Spirito (località Caserta di Valmadrera).
Dalla località Caserta di Valmadrera (q. 260 m), portarsi verso il limite superiore delle case (Via Concordia), oltrepassare il Torrente Inferno e imboccare la ripida mulattiera acciottolata che sale verso la panoramica località di San Tomaso (q. 580 m). Da San Tomaso, seguire verso destra (faccia a monte) il comodo sentiero in mezzacosta che, mai ripido e con alcuni sali e scendi, conduce alla Fonte di Sambrosera (q. 700 m).
Dalla Fonte, imboccare il sentiero n°6 per la vetta del Moregallo. Risalire il ripido sentiero fino alla q. 870 m circa, dove lo si abbandona per deviare a sinistra in direzione dell´attacco della Cresta 50° CAI (cartello).
Una labile traccia conduce alla base della crestina, il cui attacco (q. 900 m circa) è segnalato da un piccolo ometto in sassi e da una freccia blu sbiadita sulla roccia soprastante l'ometto.
Il numero dei tiri è indicativo.
L1: Risalire l´evidente sperone (bollo blu alla base) fino a raggiungere un gruppo di piante dove si sosta (III+, 25 m)
L2: Proseguire lungo il filo sulla sinistra (aereo) fino a raggiungere la sommità di una piccola torre (III+, IV, 30 m)
L3: Ancora lungo il facile filo di cresta fino a raggiungere una paretina con chiodo e una pianta a destra dove si sosta (III, 25 m)
L4: Vincere il muretto sopra la sosta quindi traversare verso sinistra fino a raggiungere la base di un evidente camino (2 chiodi nella parte iniziale del camino). Con passo un po' delicato entrare nel camino e, dopo aver rinviato il secondo chiodo, restare sul fondo e uscire sulla lavoratissima paretina di destra (IV, 30 m)
L5: Proseguire ancora lungo l'aereo filo di cresta per poi uscire verso destra (III, III+, 35 m)
L6: Un breve e facile muretto conduce in cima al primo torrione (III+, 25 m)
Dalla cima del torrione disarrampicare (II+) fino al sottostante intaglio.
L7: Risalire la facile guglia soprastante l'intaglio (III, 20 m)
Dalla sommità di questo secondo torrione seguire la traccia di sentiero giungendo ad una caratteristica spaccatura che si superare senza particolari difficoltà. Proseguire a piedi fino al successivo salto roccioso.
L8: Oltrepassare il soprastante muretto (1 chiodo sulla sinistra - aereo) o sfruttando la placchetta sulla sinistra oppure, più facilmente, sulla destra. Sosta su pianta prima dell´ultimo salto (IV+, III+, 35 m)
L9: Risalire la torre finale stando sull´aereo, verticale, ma ben appigliato spigolo di sinistra (3 chiodi) e sostare nei pressi di un intaglio al termine del pilastrino (IV+, 35 m)
Seguire la traccia di sentiero che, per facili saltini rocciosi ed erba porta sulla più conosciuta Crestina G.G. OSA. Seguire la Crestina OSA (max III+) fino a raggiungere la vetta del Monte Moregallo (q. 1276 m).
Dalla cima, scendere verso sinistra (tratti attrezzati e sentiero un poco sdrucciolevole) fino a raggiungere la Bocchetta di Moregge (q. 1110 m). Qui ignorare sulla destra la traccia che sale al Rifugio Pianezzo, quindi scendere verso sinistra lungo il sentiero che rientra a Sambrosera. Da questa località, come per la salita.
Bella e divertente crestina, a tratti discontinua, che consente di raggiungere la vetta del Moregallo in maniera alternativa, e senza percorrere la decisamente più frequentata e conosciuta Crestina G.G. OSA.
Per i più allenati, è possibile percorrere la cresta anche in conserva. Altrimenti utili cordini per allestire le soste (da costruire) e per rinviare le numerose clessidre e qualche friends medio-piccolo.