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Torrione dei Fondi - Via Equilibrium - 2040 m

Via Normale Torrione dei Fondi - Via Equilibrium
Il tracciato dell´Itinerario


Regione: Veneto Vicenza
Alpi e Gruppo: Prealpi - Prealpi Venete - Gruppo Piccole Dolomiti
Punto di partenza: Rif. Campogrosso (q. 1456 m)
Versante di salita: NE
Dislivello di salita: 300 m - Totale: 600 m
Tempo di salita: 5,00 h - Totale: 7,00 h
Difficoltà: EEA - AG - IV+ - TD-
Periodo consigliato: inverno - primavera
Punti di appoggio: Rif. Campogrosso (q. 1456 m)
Tipo di via: Via di ghiaccio
Tipo di percorso: Sentiero e traccia solo in parte segnalati
Libro di vetta: si

Autore: Vecchio Montanaro
Data della salita: 2017
Data pubblicazione: 22/03/2018
N° di visualizzazioni: 2624


Introduzione:

Itinerario alpinistico invernale che vince la parte più vulnerabile della Parete dei Fondi (toponimo proposto), aggirando i grandi tetti gialli sovrastanti attraverso una spettacolare cengia esposta che conduce a un primo nevaio e quindi, tramite un corto e facile diedro, a un secondo nevaio con pendenze minori. Nella parte superiore interseca il Vajo Breve per poi raggiungere la cima tramite un´angusta fessura che porta al pendio finale. Pur presentandosi tecnicamente come un itinerario di media difficoltà non è comunque da sottovalutare: necessita infatti di una buona esperienza alpinistica, soprattutto nelle prime impegnative lunghezze.


Accesso:

Da Valdagno (VI) in direzione Recoaro Terme. Proseguire per Campogrosso e parcheggiare l’auto nei dintorni dell’omonimo rifugio. Seguire quindi il sentiero (CAI 157, E5) per il Boale dei Fondi. Risalire per un centinaio di metri il boale puntando all´evidente diedro tra il Torrione dei Fondi e la "Parete Dei Fondi", in corrispondenza della quale si trova l´attacco (1/1,15 h).


Descrizione della salita:

Dalla base del grande diedro (nel quale si sviluppa la Via Magrin-Rossato dell’81) risalire il conoide di neve con pendenza di 40° circa (dipende dalle condizioni d´innevamento) per poi obliquare verso destra seguendo la linea più logica caratterizzata da una serie di piccoli diedri e rocce gradinate ove la verticalità è minore, rimanendo a circa una decina/quindicina di metri dal gran diedro, fino a raggiungere la prima sosta (3 chiodi oltre a quelli di sosta, con buone possibilità di integrare ulteriormente con protezioni veloci, sosta su 3 chiodi attrezzata per la calata, 40°/ IV, M4 continuo, 40 m).
Rimontare la sosta con passo atletico leggermente verso destra, per poi salire verticalmente la parete con linea diretta fino ad un corto diedrino appoggiato che termina al principio dell´evidente cengia. Seguirla verso destra per una decina di metri fino alla comoda sosta con libretto di via (1 chiodo con buone possibilità di integrare ulteriormente con protezioni veloci, sosta su 2 chiodi, libretto di via, IV, M4 passo M5 e III, M3, 40 m).
Ora si affronta sicuramente la lunghezza più caratteristica dell’itinerario: si percorre interamente la sempre più esile cengia che tramite un esposto traverso permette di uscire dall´aperta parete raggiungendo il pendio di neve sovrastante (2 chiodi, sosta su mugo, passi di II esposto, 40 m).
Risalire il primo nevaio obliquando leggermente verso sinistra e puntando ad un corto canalino più verticale che conduce al secondo nevaio, in prossimità del Vajo Breve (possibile sosta su mughi, 50°/60°, passo 70°).
Da qui immettersi con un piccolo traverso verso destra nel Vajo Breve, quindi risalirlo per poche decine di metri fino a quando si affaccia sul Vajo Invisibile (40°). Qui si sviluppa un´evidentissima fessura di circa 15 m che si supera con abile arrampicata in contrapposizione (consigliabile affrontarla senza zaino) terminando in un canalino più appoggiato (sosta su mugo con cordone, IV, M3, 60°).
Risalire quindi il pendio finale con percorso non obbligato fino la vetta, dalla quale in pochi minuti si raggiunge comodamente Bocchetta dei Fondi (40°). E´ possibile evitare la lunghezza della fessura proseguendo più facilmente a destra per il Vajo Breve oppure per un bel ripido canalino ancora più a destra (uscita variante Vajo Breve).


Discesa:

Dalla Bocchetta dei Fondi discendere il Boale Dei Fondi (sentiero CAI 157,E5 ) e quindi come per l´accesso si ritorna a Campogrosso (1,15 h ca.). Oppure per il bel Vajo delle Caure.


Note:

Ultima realizzazione nata dalla cordata Stefani-Canova prima della scomparsa del forte alpinista veronese F. Canova sulle Alpi Svizzere nell´agosto 2017.


Revisione:
relazione rivista e corretta il 23/03/2018 dalla redazione di VieNormali.it
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Via Normale Torrione dei Fondi - Via Equilibrium - Le prime lunghezze

Le prime lunghezze

Via Normale Torrione dei Fondi - Via Equilibrium - Il caratteristico traverso sull´esile cengia durante l´apertura
Il caratteristico traverso sull´esile cengia durante l´apertura

Via Normale Torrione dei Fondi - Via Equilibrium - Tratto in comune con il Vajo Breve nella seconda parte dell´itinerario
Tratto in comune con il Vajo Breve nella seconda parte dell´itinerario
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