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Vetta delle Buse (Ferrata delle Taccole) - 2152 m

Via Normale Vetta delle Buse (Ferrata delle Taccole)
A destra il Coal Santo, in fondo la Vetta delle Buse


Regione: Veneto Verona
Alpi e Gruppo: Prealpi - Prealpi Lombarde - Gruppo Baldo
Punto di partenza: Prada (q. 1000 m), San Zeno di Montagna Val Adige
Versante di salita: W-N
Dislivello di salita: 1152 m - Totale: 2304 m
Tempo di salita: 5,30 h - Totale: 8,30 h
Difficoltà: EEA - A - PD
Periodo consigliato: estate - autunno
Punti di appoggio: Rif. Chierego (q. 1911 m)
Tipo di via: Via ferrata
Tipo di percorso: Via ferrata
Libro di vetta: si
Cartografia: Gruppi Alpinistici Veronesi - Monte Baldo 1:25000
Autore: Riccardo Mazzi
Data della salita: 02/10/2011
Data pubblicazione: 03/10/2011
N° di visualizzazioni: 10480


Introduzione:

Vetta delle Buse fa parte della catena del Baldo, da non confondere con la cima Coal Santo, che si trova poco prima di questa. Questa cima può essere raggiunta da molteplici parti, in questa relazione viene descritta una via di accesso molto lunga e faticosa, ma che permette di inoltrarsi in luoghi selvaggi e molto solitari; inoltre si percorre una via ferrata molto bella anche se difficile tecnicamente e faticosa.


Accesso:

Dal casello autostradale di Affi (A 22), si seguono le indicazioni per San Zeno di Montagna/Prada. Giunti al paese si prosegue la strada fino ad uscire dall´abitato, quando si trova un cartello indicante la seggiovia Prada-Costabella si svolta a destra e si prosegue la strada fino ad arrivare agli impianti di risalita.


Descrizione della salita:

A questo punto si può decidere se prendere la telecabina ed arrivare fino a Malga Prada risparmiando così circa 500 metri di dislivello e un oretta di tempo, oppure si prosegue a piedi sotto il suddetto impianto seguendo una traccia di sentiero. Giunti a Malga Prada, si imbocca una mulattiera in direzione Nord (destra, faccia a monte), la si prosegue tagliando il fianco occidentale di Cima Costabella, in corrispondenza di un baito il sentiero prende ad inerpicarsi, raggiungendo una grossa struttura bianca (penso sia un riflettore di onde radio). Oltrepassata la struttura si entra nel grande circo glaciale della Val Trovai, lo si attraversa, dopodichè il sentiero comicia a prendere quota per scavalcare un costone. Dopo un lungo tratto piano si comicia a discendere nel circo glaciale della Val delle Prè dove si ha un´ottima vista sul dirimpettaio Rifugio Telegrafo. Una volta arrivati sul fondo del circo, si sale nel centro del vallone fino ad incontrare una traccia di sentiero non segnalato. Lo si prosegue fino all´attacco della ferrata contrassegnata da una targa metallica. Si comincia a salire entro un camino, ove e presente il cavo metallico e qualche staffa per superare questo tratto molto verticale. Una volta usciti dal camino si prosegue su una cengia, alla fine della quale torviamo una placca molto verticale e molto liscia interrotta soltanto da una fessura verticale e da qualche staffa che pur essendo lontene aiutano nella progressione. Si segue la fessura fino a quando non piega nettamente a sinistra, diventando un diedro alquanto liscio. Superato questo tratto si traversa in orizzontale a destra fino ad incontrare il terzo ed ultimo tratto della ferrata. Esso si tratta di uno stretto camino strapiombante nel ultima parte, anche se molto più corto del primo. Si prosegue ora per facili roccette incontando il libro di via e poi si arriva alla vetta erbosa contrassegnata da un ometto di pietre.


Discesa:

Dalla cima ci si ricongiunge alla mulattiera di guerra e si scende rapidamente a valle, una volta al passo del Coal Santo, si imbocca il sentiero che taglia ripido il versante di Costabella arrivando così al Rifugio Chierego, raggiungendo a breve il Rifugio Fiori del Baldo. Ora si può decidere se prendere la seggiovia per arrivare a Prada, oppure si può incamminarsi a piedi sotto l´impianto.


Note:

Questa via ferrata, pur essendo corta (0,50 h), richiede particolari doti tecniche ed atletiche. Inoltre il sentiero di avvicinamento spesso consente di vedere la fauna locale come camosci (se ne vedono a branchi), marmotte, qualche lepre e sui ghiaioni è capitato di vedere qualche topolino. Questa via deve essere affrontata in condizioni fisiche ottimali e tempo stabile.


Revisione:
relazione rivista e corretta il 29/02/2016 dalla redazione di VieNormali.it
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Via Normale Vetta delle Buse (Ferrata delle Taccole) - La placca nel secondo tratto della ferrata

La placca nel secondo tratto della ferrata

Via Normale Vetta delle Buse (Ferrata delle Taccole) - Il panorama dalla cima
Il panorama dalla cima



 

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www.vienormali.it - info@vienormali.it - Ultimo aggiornamento: 20/04/2025
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