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Cima e Denti di Valtorta - 1957 m

Foto via normale Cima e Denti di Valtorta non disponibile


Regione: Veneto Belluno
Alpi e Gruppo: Alpi Orientali - Alpi Dolomitiche - Gruppo Pale di S. Martino
Punto di partenza: Rif. Scarpa (q. 1745 m)
Versante di salita: W
Dislivello di salita: 400 m - Totale: 800 m
Tempo di salita: 3,45 h - Totale: 8,00 h
Difficoltà: EEA - A - III - PD
Periodo consigliato: estate
Punti di appoggio: Rif. Scarpa (q. 1745 m)
Tipo di via: Via normale
Tipo di percorso: Traccia non segnata
Libro di vetta: no
Cartografia: TABACCO N. 022 - Pale di S. Martino 1:25000
Autore: Alessandro R
Data della salita: 26/07/2009
Data pubblicazione: 27/07/2009
N° di visualizzazioni: 6015


Introduzione:

Cima assai solitaria e visitata ben di rado, di aspetto insignificante dal versante di Frassenè ma con un´alta ed articolata parete sul versante San Lucano. Essa si trova nel sottogruppo dell´Agnèr all´estremità del braccio nordorientale del gruppo delle Pale di San Martino, con una splendida vista su Agordo e la Valle del Cordevole. Nei prati adiacenti alla cima capolavoro di fiori (sentiero naturalistico Miussi)


Accesso:

Da Frassenè, con la seggiovia si raggiunge il rifugio Scarpa in uno scenario di pareti, torri e pinnacoli del monte Agnèr e splendida vista sui Monti del Sole e Cimonega. Dal rifugio si segue il sentiero che passa sotto la Madonnina, vesro E, fino ad un bivio. A destra per ghiaie e sassi si aggira l´ampio vallone fino al limitare del bosco, dove spariscono i seganvia. Si segue la traccia in discesa per una radura fino a Malga Agnèr di dentro. Da qui si segue l´indicazione su un macigno ed in pochi minuti di sentiero pianeggiante si raggiunge Malga Agnèr di fuori (1618 m). Dalla magla si seguono i rari segnavia su massi nel prato sovrastante e si punta ad una visibile radura a guisa di breccia nella pineta dove ricominciano le tracce che dopo aver contornato il boschetto riprendono a salire con decisione verso il Dente di Satanasso. Quando si giunge all´ultimo paletto segnavia (ultimi paravalanghe a destra) si abbandona il sentiero (ore 0,45 dalla malga, ore 2,00-2,15 dal rifugio).


Descrizione della salita:

Dalla deviazione dal sentiero si punta a destra in orizzontale in direzione di un costone che termina con un masso (bassi cespugli di pino). Si aggira il costone ed in leggera discesa si segue una lieve traccia di passaggio che punta ad un canalino con poca erba e ripido, dominato da un alto pino. Qui si passa sotto il pino e si piega a sinistra per arrivare in un boschetto. In leggera salita a sinistra, evitando i cespugli, si punta all´evidente intaglio sotto 3 torri bianche ben distinte. Poco prima di giungervi è bene scendere alquanto sui cespugli e contornare dal basso le torrette; in traversata a sinistra per mughi si giunge a Forcella Scura con una impressionante vista sulle Pale di San Lucano (ore 1 dalla deviazione, è possibile giungervi, con più fatica, seguendo l´ultima rete paravalanghe fin dove termina e di lì scendere per terreno ripido fino all´intaglio). Una volta imbragati si attaccano le rocce della cima: 1) si sale in obliquo a destra la roccetta immediatamente sopra la forcella (3 m, II), quindi si piega a sinistra per un pendio di mughi fittissimi e lo si segue fin dove muore sulla parete (si può procedere in conserva fin qui); 2) qui ci sono due possibilità: o si segue il canalino sulla destra del pendio con passaggi di II e III o alla sommità del pendio si salgono le rocce fessurate in obliquo a sinistra fino ad imboccare una cengia obliqua che va a sinistra (II, 15 m); 3) si segue la cengia assai esposta fino al terrazzino al suo termine (fessure per assicurarsi); 4) poco prima del termine della cengiasi scala il blocco sommitale per una fessura verticale di circa 5 m di III (dal terrazzo a destra). Dalla cima si ridiscende sul percorso appna fatto con una doppia sulla fessura finale, una all´attacco della cengia ed una corda fissa sull´ultima roccetta. I denti di Valtorta sono le trorrette aggirate durante l´avvicinamento appena accanto alla cima: si torna sui propri passi fino al primo intaglio, da lì si salgono per 6 m le roccette fino alla base dei bianchi denti dove ci si lega. 1) la torre più alta è quella N. Dalle roccette si scala un caminetto con masso incastrato (III, 4 m) e poi la placchetta incisa da un fessura (IV, 4 m). 2) la torre centrale si sale anch´essa dal pianoro sulle roccette direttamente per la levigata parete sovrastante, incisa da un´esile spaccature (7 m, V). 3) la torre sud è decisamente la più difficile e la si può salire per la parte che volge verso la Schiara (S), liscia e con pochi appigli, o per lo spigoletto verso Cima Valtorta, per una placca ed una fessura.


Discesa:

Come per la salita. In alternativa al ritorno verso la malga si può percorrere il sentiero naturalistico Miussi, molto panoramico e circondato da vasti prati fioriti. Alternativa più faticosa!!!


Note:

Attenzione, la carta Tabacco riporta erroneamente le quote del sentiero e posiziona la cima decisamente più in là rispetto alla posizione reale. Il dislivello da me segnato tiene conto dei vari sali-scendi, inoltre il percorso è sviluppato quasi tutto in orizzontale; ciò implica il fatto che ci vogliono ben 3 ore di avvicinamento e 3 ore di ritorno escluse le manovre di corda!!! Ho messo insieme la Cima e le Torri in quanto queste ultime hanno dimensioni esigue e non giustificano un´ascensione a sè.


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