Il nome deriva dal suo celebre profilo a nove punte che riproducono una sega, che nel dialetto è detta resega. Assieme alle Grigne è la cima più popolare del panorama lecchese ed è molto frequentata in tutte le stagioni. In quanto cima completamente decentrata verso S, se si ha fortuna di trovare una giornata tersa, offre un vasto ed interessantissimo panorama. Al vicino orizzonte si possono osservare, oltre alle caratteristiche cime del proprio gruppo: i laghi della Brianza, il Magnodeno, il Barro, le cime del Triangolo Lariano, le Grigne al completo, il Due Mani, il Legnone e l’intera costiera che lo unisce al Pizzo dei Tre Signori, lo Zuccone Campelli, l’Arera, la Presolana e l’Alben. Mentre all’orizzonte lontano spiccano, da W verso E: il Monviso, il Gran Paradiso, il Rosa, il Cervino, il Gruppo dei Mischabel, l’Oberland Bernese con il Finsteraarhorn che da questa prospettiva offre una visione particolarmente slanciata, e poi il versante retico con il Badile, il Cengalo, il Disgrazia, il Bernina, la Piazzi, l’Adamello e oltre.
L’itinerario proposto, che prende avvio dalla Forcella di Olino (q. 1158 m), è segnalato da numerosi cartelli e segnavia con i numeri 916/917/17
In presenza di neve utili almeno i ramponi, di norma è presente una buona traccia.
Da Lecco si sale in Valsassina e giunti a Ballabio Inferiore s’imbocca la provinciale 63 per Morterone. Questa strada, lunga circa 15 km, è asfaltata ma stretta e impervia. Al termine della salita si arriva alla Forcella di Olino (q. 1158 m), dove si parcheggia in alcuni spiazzi (la strada prosegue poi in discesa e conduce alle case sparse di Morterone).
Dalla Forcella di Olino si seguono le indicazioni dei cartelli che riportano: Monte Resegone h 2.50. In effetti ci si impiega meno di h 2.30. S’imbocca quindi il sentiero in direzione S. Esso inizialmente si snoda sul versante di destra (W) della Dorsale Orientale Lecchese, che è a tutti gli effetti la cresta N del Resegone. Dopo un centinaio di metri il sentiero si sposta sul versante di sinistra (E) di questa dorsale. Immersi in una bella faggeta, dentro e fuori da numerose coste e sempre con moderata pendenza si arriva ad una presa d’acqua, alta e antiestetica.
Qui si svolta a destra e per la prima volta si vede il Resegone (vedi immagine principale). Si prosegue ancora nel bosco dentro e fuori dalle coste, sempre sul versante di sinistra della dorsale. Si arriva quindi ad un trivio dove si tralascia a destra il sentiero per Passo del Giuf e si prosegue in direzione S, ora in lieve discesa. Si arriva poi nel largo avvallamento del Canale Robasacco dove gli alberi sono più radi e si riprende a salire, qui su lastroni rocciosi adagiati.
Poco dopo il sentiero svolta a sinistra e in breve si arriva alla Sorgente Forbesette (q. 1380 m) e più avanti al Colletto di Brumano (q. 1500 m). Il sentiero prosegue ora in direzione SW e il bosco diventa sempre più rado. Si approda quindi sopra un pianoro, da dove è ben visibile l’alta croce di vetta (vedi 1a immagine di dettaglio).
Da qui (neve ad inizio stagione) il sentiero sale un po´ più ripido sul pendio a sinistra della cima e giunge ad una bocchetta sulla cresta sommitale. Senza difficoltà si svolta a destra (vedi 2a immagine di dettaglio) e si arriva prima al Rifugio Azzoni e poi sulla vetta del Resegone, Punta Cermenati (q. 1875 m).
Come per la salita.