La Torre Gabrisa è un dente che s´erge al di sopra della Val Sorapache, sul lato nord-ovest del Pasubio, immersa in uno degli angoli più selvaggi delle Piccole Dolomiti. La torre fu scalata la prima volta nel 1951 da Binotto e Dalle Carbonare tramite una via di V grado parallela a quella qui descritta. Dopo 55 anni T. Balasso ha aperto la via diretta lungo lo spigolo, su roccia ottima e notevoli difficoltà. Sempre lo stesso ha aperto altre due vie: una sul lato est (the bEST) ed una sul lato ovest (the bOVEST) ma, malgrado ciò, la torre riceve poche visite. Lungo avvicinamento e ambiente opprimente.
Da Piovene-Rocchette, termine dell´autostrada Valdastico, dirigersi ad Arsiero e seguire per Posina parcheggiando presso una chiusa dell´Enel dove una strada sterrata s´addentra nella valle. Proseguire verso l´interno della valle seguendo la tranquilla stradina che diventa poi sentiero segnato fino al greto del torrente. Abbandonare il sentiero e seguire il greto del torrente, superando l´imbocco del Vajo che scende dalla Torre (orrendo) fino a scorgere un poderoso masso grigio nascosto nella boscaglia. Da qui due possibilità:
a) salire a sinistra del masso per tracce molto inerbate e ripidissimo bosco cercando il percorso migliore. In alto, dove spiana leggermente il costone, spostarsi a destra e salire lungo il crinale fino a portarsi contro la parete rocciosa di un avancorpo. Spostarsi a sinistra, attraversare il vajo e salire per il ripidissimo prato sul lato opposto fino a dove si esaurisce. Rientrare nel canale e salire verso sinistra fino alla parete della torre. Spostarsi a destra per cengetta ad un intaglio e guadagnare la selletta alla base dello spigolo (ore 2,30-3,00 da Contrà Doppio, percorso molto disagevole).
b) variante di A. Rossi e M. Camposilvan del 9-6-2019. Continuare lungo il greto del torrente fino allo sbocco del secondo vajo che scende dalla torre e risalirlo sul fondo per percorso meno impervio di quel che pare e guadagnare rapidamente quota fino allo sbarramento a tetto del canale. Salire delle roccette a destra e (conviene legarsi) superare il muro erboso verticale traversando poi a sinistra alla selletta alla base della torre (ancoraggi su arbusti, consigliato. Ore 2,00-2,30 da Contrà Doppio).
Per tiri di corda:
1L Ignorare il chiodo con cordino a destra (attacco della Binotto) e attaccare la parete un po´ a sinistra presso lo spigolo, salendo una lama erbosa e portandosi a destra in placca. La placca strapiombante è il passo chiave della via ed è ben chiodato ma molto faticoso (VII/VII+ o A0). Spostarsi in obliquo a sinistra e imboccare un diedro strapiombante sul filo dello spigolo, all´inizio difficile (VI-) poi più facile e meno aggettante che porta con aerei passaggi al terrazzo di sosta (30 m; VI/A0 o VII, tiro chiave; sosta su due chiodi con cordone).
2L Aiutarsi con la lama a destra e vincere la placca verticale molto impegnativa per entrare in una nicchia (VI); passare il tetto della nicchia a destra e salire per un diedro verticale fino a raggiungere una cornice sotto un altro diedro che porta a sinistra, ignorarlo e traversare poco a destra fino alla sosta (30 m; VI poi V/V+; sosta su 3 ch. con cordone).
3L Traversare facilmente a destra ad un verticalissimo diedro che va risalito (stupendo) fino al tettino che si supera direttamente (VI+ obbl.); traversare a destra fino alla stretta cornice di sosta (25 m; V+ e VI+; sosta su 3 ch. da collegare in comune con "the bOVEST" che prosegue a destra).
4L Traversare a sinistra per prendere una verticalissima fessura netta che adduce ad un terrazzino (20 m; V+ atletico ma con roccia friabile; sosta su mugo con cordone).
5L Alzarsi sopra il mugo e traversare a sinistra (occhio al pilastro instabile) superando facili roccette e raggiungere la vetta (15 m; III+; sosta su mughi con cordoni).
Effettuare una prima calata da 55 m il linea retta lungo il fianco ovest (attenzione alle grosse scaglie rotte proprio sul bordo) per raggiungere la sosta su 4 ch. Effettuare una seconda calata da 35 m fino al vajo sottostante e poi scendere come nell´itinerario a) dell´avvicinamento (ore 3,00 per Contrà Doppio).
La via risulta ben chiodata con materiale tradizionale ma in alcuni tratti distanziato il che rende obbligatoria la difficoltà. Portare 15 rinvii per il primo tiro, cordini e fettucce e camalot viola, verde e rosso per i diedri. La roccia è ottima eccetto nella fessura del 4° tiro dove richiede attenzione. Ambiente molto selvaggio e isolato.