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Torre Gabrisa - via Directa Gabrisa - 1400 m

Via Normale Torre Gabrisa - via Directa Gabrisa
La via


Regione: Veneto Vicenza
Alpi e Gruppo: Prealpi - Prealpi Venete - Gruppo Piccole Dolomiti
Punto di partenza: Contrà Doppio (q. 650 m) Valposina
Versante di salita: N
Dislivello di salita: 850 m - Totale: 1700 m
Tempo di salita: 5,00 h - Totale: 8,00 h
Difficoltà: EEA - AR - VI+ - TD
Periodo consigliato: estate
Punti di appoggio: nessuno
Tipo di via: Via di roccia
Tipo di percorso: Via di roccia
Libro di vetta: si

Autore: Alessandro R
Data della salita: 09/06/2019
Data pubblicazione: 10/06/2019
N° di visualizzazioni: 1893


Introduzione:

La Torre Gabrisa è un dente che s´erge al di sopra della Val Sorapache, sul lato nord-ovest del Pasubio, immersa in uno degli angoli più selvaggi delle Piccole Dolomiti. La torre fu scalata la prima volta nel 1951 da Binotto e Dalle Carbonare tramite una via di V grado parallela a quella qui descritta. Dopo 55 anni T. Balasso ha aperto la via diretta lungo lo spigolo, su roccia ottima e notevoli difficoltà. Sempre lo stesso ha aperto altre due vie: una sul lato est (the bEST) ed una sul lato ovest (the bOVEST) ma, malgrado ciò, la torre riceve poche visite. Lungo avvicinamento e ambiente opprimente.


Accesso:

Da Piovene-Rocchette, termine dell´autostrada Valdastico, dirigersi ad Arsiero e seguire per Posina parcheggiando presso una chiusa dell´Enel dove una strada sterrata s´addentra nella valle. Proseguire verso l´interno della valle seguendo la tranquilla stradina che diventa poi sentiero segnato fino al greto del torrente. Abbandonare il sentiero e seguire il greto del torrente, superando l´imbocco del Vajo che scende dalla Torre (orrendo) fino a scorgere un poderoso masso grigio nascosto nella boscaglia. Da qui due possibilità:

a) salire a sinistra del masso per tracce molto inerbate e ripidissimo bosco cercando il percorso migliore. In alto, dove spiana leggermente il costone, spostarsi a destra e salire lungo il crinale fino a portarsi contro la parete rocciosa di un avancorpo. Spostarsi a sinistra, attraversare il vajo e salire per il ripidissimo prato sul lato opposto fino a dove si esaurisce. Rientrare nel canale e salire verso sinistra fino alla parete della torre. Spostarsi a destra per cengetta ad un intaglio e guadagnare la selletta alla base dello spigolo (ore 2,30-3,00 da Contrà Doppio, percorso molto disagevole).

b) variante di A. Rossi e M. Camposilvan del 9-6-2019. Continuare lungo il greto del torrente fino allo sbocco del secondo vajo che scende dalla torre e risalirlo sul fondo per percorso meno impervio di quel che pare e guadagnare rapidamente quota fino allo sbarramento a tetto del canale. Salire delle roccette a destra e (conviene legarsi) superare il muro erboso verticale traversando poi a sinistra alla selletta alla base della torre (ancoraggi su arbusti, consigliato. Ore 2,00-2,30 da Contrà Doppio).


Descrizione della salita:

Per tiri di corda:

1L Ignorare il chiodo con cordino a destra (attacco della Binotto) e attaccare la parete un po´ a sinistra presso lo spigolo, salendo una lama erbosa e portandosi a destra in placca. La placca strapiombante è il passo chiave della via ed è ben chiodato ma molto faticoso (VII/VII+ o A0). Spostarsi in obliquo a sinistra e imboccare un diedro strapiombante sul filo dello spigolo, all´inizio difficile (VI-) poi più facile e meno aggettante che porta con aerei passaggi al terrazzo di sosta (30 m; VI/A0 o VII, tiro chiave; sosta su due chiodi con cordone).

2L Aiutarsi con la lama a destra e vincere la placca verticale molto impegnativa per entrare in una nicchia (VI); passare il tetto della nicchia a destra e salire per un diedro verticale fino a raggiungere una cornice sotto un altro diedro che porta a sinistra, ignorarlo e traversare poco a destra fino alla sosta (30 m; VI poi V/V+; sosta su 3 ch. con cordone).

3L Traversare facilmente a destra ad un verticalissimo diedro che va risalito (stupendo) fino al tettino che si supera direttamente (VI+ obbl.); traversare a destra fino alla stretta cornice di sosta (25 m; V+ e VI+; sosta su 3 ch. da collegare in comune con "the bOVEST" che prosegue a destra).

4L Traversare a sinistra per prendere una verticalissima fessura netta che adduce ad un terrazzino (20 m; V+ atletico ma con roccia friabile; sosta su mugo con cordone).

5L Alzarsi sopra il mugo e traversare a sinistra (occhio al pilastro instabile) superando facili roccette e raggiungere la vetta (15 m; III+; sosta su mughi con cordoni).


Discesa:

Effettuare una prima calata da 55 m il linea retta lungo il fianco ovest (attenzione alle grosse scaglie rotte proprio sul bordo) per raggiungere la sosta su 4 ch. Effettuare una seconda calata da 35 m fino al vajo sottostante e poi scendere come nell´itinerario a) dell´avvicinamento (ore 3,00 per Contrà Doppio).


Note:

La via risulta ben chiodata con materiale tradizionale ma in alcuni tratti distanziato il che rende obbligatoria la difficoltà. Portare 15 rinvii per il primo tiro, cordini e fettucce e camalot viola, verde e rosso per i diedri. La roccia è ottima eccetto nella fessura del 4° tiro dove richiede attenzione. Ambiente molto selvaggio e isolato.


Revisione:
relazione rivista e corretta il 27/02/2020 dalla redazione di VieNormali.it
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Via Normale Torre Gabrisa - via Directa Gabrisa - Il primo tiro

Il primo tiro

Via Normale Torre Gabrisa - via Directa Gabrisa - Il diedro del terzo tiro
Il diedro del terzo tiro

Via Normale Torre Gabrisa - via Directa Gabrisa -


 

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