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Percorso di salita visto da C. del Prete |
Regione: Trentino Alto Adige (Bolzano)
Alpi e Gruppo: Alpi Occidentali - Alpi Retiche - Gruppo Pan di Zucchero Provincia: Bolzano Punto di partenza: Parcheggio ponte presso Hochfirst, lungo la strada per il P.so Rombo (q. 1780 m) - Val Passiria Versante di salita: SW-SE Dislivello di salita: 1860 m - Totale: 3960 m Tempo di salita: 8,00 h - Totale: 13,30 h Periodo consigliato: luglio - settembre |
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Il Pan di Zucchero (Zuckerhutl) costituisce la cima più alta delle Alpi Passirie, poco oltre il confine fra Italia e Austria. La cima vista da S è un ripido cono roccioso risalito da quella che un tempo era un'affilata cresta di neve e che ormai presenta questo aspetto solo ad inizio stagione, mentre già da metà luglio presenta ghiaccio scoperto e crepacci. Salita classica e fisicamente impegnativa per la lunghezza e la risalita della cresta rocciosa della Cima del Prete. Necessaria esperienza nell'attraversamento di ghiacciai crepacciati.
Dal parcheggio presso il ponte seguire la strada sterrata con segnavia n. 30 verso la Malga Tumulo (Timmls Alm, 30 min), attraversare il torrente su un ponte di legno e seguire il sentiero ben segnato che sale più ripidamente per un primo risalto. Ad un bivio con cartello proseguire a sinistra, in direzione del Lago Nero (Schwarzsee), alternando tratti più ripidi ad altri più pianeggianti. Raggiunta una piccola casera chiusa proseguire dritti per un altro risalto sopra il quale si trova il bel Lago Nero, il sentiero lo costeggia lungo la sponda sinistra e risale ad un bel pianoro acquitrinoso con abbondanti fioriture di piumini. Si attraversa una piatta distesa di sassi che dà accesso ad una morena ripida e faticosa, ma con sentiero ben tracciato ed abbondantemente segnato. Giunti ad un pianoro con numerosi segnavia (3 h) seguire quelli di destra risalendo il resto della morena, in direzione della ben visibile Forcella di Croda Nera. Con un ultimo strappo di salita per neve o ghiaccio si sale alla forcella (3059 m, 3,30 h dal p.p.). Da qui inizia il vasto ghiacciaio di Malavalle, scendere brevemente verso sinistra traversandolo con una lunga linea inizialmente in piano sul lato sinistro, passando in vista della seraccata che scende a sinistra dalla Croda Nera di Malavalle, e seguendo la traccia e delle paline segnaletiche arancioni si percorre tutto il ghiacciaio, facendo attenzione a stretti crepacci disposti inizialmente lungo il senso di marcia, fino a risalire un pendio che porta alla parte superiore del ghiacciaio. Si incontrano alcuni profondi crepacci larghi circa 1 m che si superano perpendicolarmente su ponti di neve e si continua con un arco verso sinistra che segue dei lunghi crepacci ad arco lungo il bordo. Seguendo le paline segnaletiche e la traccia si aggira un'altra zona crepacciata e si scende per un pendio ghiacciato (30°) con molti crepacci sulla destra che porta sotto al Rif. Cima Libera, al confine fra ghiacciaio e pendio roccioso. Si risale per il pendio per ripida traccia ed in breve si giunge al rifugio (5,15 h).
Dal rifugio seguire subito a destra le traccia ben segnata da ometti e segnavia che attraversa gli sfasciumi rocciosi dello sperone sotto cui è costruito il rifugio stesso e che conduce ad una cresta rocciosa in saliscendi che porta verso la cresta SE della C. del Prete. Il percorso non presenta difficoltà essendo su un sentierino ben tracciato e segnato su cresta alquanto larga, sebbene con alcuni tratti più ripidi e con qualche roccia da scavalcare. (Eventualmente, se non si passa per il rifugio, raggiunto il bordo del ghiacciaio laddove si scenderebbe per poi risalire al rifugio, risalire verso sinistra tutto il dosso nevoso fino a raggiungere il pendio di rocce che scendono dalla cresta, risalirlo per evidente traccia e raggiungere la cresta.) Dopo il primo tratto di scarsa pendenza la cresta diviene un po' più ripida e con qualche passo di I grado fra le rocce, fino ad un ometto di pietre dove la roccia diviene più chiara. Da questo punto la cresta rocciosa si fa più ripida e seguendo il segnavia rosso ora più sbiadito, ma sempre presente, si superano vari roccioni (I), fino ad un punto in cui la salita è sbarrata al centro da una paretina. Qui non deviare a sinistra dove sembra più accessibile l'aggiramento della parete, ma risalire a destra della stessa (segni rossi molto sbiaditi) per un ripido diedro-canale con un grosso spuntone al centro (10m, II, esposto in discesa) oltre il quale si prosegue per roccioni (I) e il percorso torna evidente. Si raggiunge così una ripida placca inclinata a sinistra della cresta, attrezzata con cavo metallico (20 m) e pioli di ferro, con varie fessure e buchi utili come appoggi. Al termine della placca risale per un'altra placca molto fessurata e più appoggiata ed agevole e per breve traccia si guadagna il pianoro sommitale con la croce di vetta della Cima del Prete (q. 3453 m, 1,30 h dal rifugio). Dalla cima scendere brevemente sul versante opposto alla sottostante sella innevata o ghiacciata e proseguire dritti per il pendio di pietrame seguendo gli ometti e la traccia, scendendo per 120 m di dislivello fino alla sottostante sella Pfaffel Sattel sul ghiacciaio (q. 3332 m). Risalire il ghiacciaio verso sinistra in direzione della cresta di neve e ghiaccio (piccoli crepacci) e seguire la cresta rimanendo sul lato sinistro e facendo attenzione ad alcuni crepacci. Ad inizio stagione la cresta si presenta ripida ed affilata nella parte alta, mentre già da metà luglio è più appiattita e con tratti di ghiaccio scoperti. Nella parte alta la cresta diviene un pendio di neve ripida e con ghiaccio in prossimità delle rocce (40°). In assenza di neve raggiungere le rocce sulla sinistra dove sono visibili dei segnavia rossi e seguire la traccia che porta ad uno strano cavetto metallico con dei piombi che attrezza, in modo non molto affidabile, una traversata ad arco sul versante W per facile traccia e qualche sfasciume. Si aggirano così le rocce sommitali e, terminato il cavo, per facile traccia si raggiunge l'originale croce di vetta. Ad inizio stagione la cresta di neve, seppur molto ripida, raggiunge la cima e si può salire direttamente fino ad essa (1,15 h dalla Cima del Prete).
Come per la salita; se non si desidera tornare al rifugio, prima di iniziare il tratto più pianeggiante della cresta si può scendere verso destra per evidente traccia che raggiunge poco sotto il ghiacciaio su un dosso nevoso, e seguendone la larga cresta si raggiunge la traccia di discesa attraverso il ghiacciaio, in prossimità dell'ultima palina segnaletica prima del rifugio.
Salita che richiede un lungo accesso da valle e una traversata del ghiacciaio di Malavalle discretamente lunga per arrivare al rifugio o all'attacco della salita. Il percorso lungo la cresta rocciosa della Cima del Prete presenta tratti ripidi e passaggi di I e II grado che richiedono attenzione in discesa, risultando un po' esposti. L'attraversamento del ghiacciaio di Malavalle è piuttosto lungo e richiede la progressione in cordata, seguire le paline di segnalazione, data la presenza di numerosi crepacci e oggettivi problemi di orientamento in caso di nuvole basse e traccia non evidente, soprattutto nei tratti di ghiaccio scoperto. Per arrivare al rifugio considerare come tempo necessario 5-6 h e per la discesa tenere presente la risalita di 120 m alla Cima del Prete, l'attraversamento del ghiacciaio di Malavalle e la lunga discesa a valle.
La cresta di salita | Lungo la cresta di neve | Croce di vetta |
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