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Lo svolgimento della via. |
Regione: Veneto (Verona)
Alpi e Gruppo: Prealpi - Prealpi Lombarde - Gruppo Baldo Provincia: Verona Punto di partenza: Cavallo di Novezza (q. 1433 m) Versante di salita: E-NE-SE Dislivello di salita: 654 m - Totale: 1308 m Tempo di salita: 2,30 h - Totale: 4,30 h Periodo consigliato: tutto l´anno |
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Questa via è poco conosciuta perchè non segnata sulle carte topografiche, essa si tratta di una via che permette di arrivare in modo più diretto, ma non meno faticoso, sulla cima più alta del Baldo. Questa via presenta dei risalti rocciosi che vanno dal II al III grado.
Dal casello autostradale di Affi (A4), si prendono le indicazioni per Caprino Veronese, una volta giunti al paese si seguono le indicazioni per Spiazzi. Dal centro del paese si diparte una piccola strada (chiamata anche graziani), la si imbocca e la si segue senza imboccare deviazioni e si arriva a Novezza, nota località turistica dove sono presenti molti rifugi, alberghi e anche l´orto botanico del baldo. Da Cavallo di Novezza (altra località che sita poco dopo) si segue di nuovo la strada dove si oltrepassa l´inizio del sentiero n.652, fino ad arrivare ad un grande canalone protetto da una ringhiera metallica, l´auto è possibile parcheggiarla poco più avanti dive c´è uno spiazzo.
Si oltrepassa la ringhiera metallica e si prosegue sul fondo del vajo tra i detriti, fino ad arrivare ad un muretto di III grado dove sulla destra sono presenti due spit nel caso non si riuscisse a superarlo senza assicurazione, oppure e consigliabile salire più a sinistra dove il muro presenta un punto debole. Superato questo risalto si arriva sotto una palcchetta di II+ grado. Proseguendo si arriva ad un primo bivio dove si prende a destra e si affronta subito un altro risalto di II- grado. Dopo il vajo inizia a restringersi e i risalti iniziano a farsi sempre più frequenti anche se più facili. Arrivati al secondo bivio si prende a destra. Proseguendo ora tra i detriti rocciosi al terzo bivio si prende a sinistra. Proseguendo si arriva al quarto ed ultimo bivio dove si può prendere sia a destra che a sinistra e in breve si arriva alla mulattiera militare, si prosegue in direzione sud e si arriva alla deviazione del sentiero che in breve conduce a cima ValDritta, massima elevazione baldense. NB. Una volta giunti alla mulattiera invece che proseguire per sentiero, è possibile imboccare il canale situato leggermente a destra dal punto di sbocco che conduce all´anticima nord di Cima ValDritta. Questa si tratta di una breve variante di 20 minuti che va affrontata con prudenza poichè presenta dei risalti verticali di III grado che devono essere affrontati con le dovute sicurezze. Si deve fare anche attenzione a non smuovere sassi che potrebbero colpire gli eventuali escursionisti sulla sottostante multattiera.
Per la discesa si segue il sentiero che conduce a sud e una volta giunti ad una deviazione che conduce a valle (sentiero n.66) la si imbocca ed una volta arrivati ad un´altra deviazione si prende a sinistra che conduce in mezzora sulla strada.
Percorso molto suggestivo e selvaggio che conduce in un posto poco conosciuto del Baldo. Effettuabile anche d´inverno con piccozza, ramponi, corda e neve assestata.
Cima ValDritta vista dalla vicina Cima Fontanelle | L´attacco della via. |
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