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Il Pizzo Porcellizzo da S |
Regione: Lombardia (Sondrio)
Alpi e Gruppo: Alpi Occidentali - Alpi Retiche - Gruppo Masino Provincia: Sondrio Punto di partenza: Bagni del Másino (q. 1172 m) Versante di salita: S Dislivello di salita: 1910 m - Totale: 3820 m Tempo di salita: 5,30 h - Totale: 10,30 h Periodo consigliato: estate |
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Si trova poco a SW del Pizzo Badile, sulla catena che divide la Valle Porcellizzo ad oriente, dalla Val Codera ad occidente, ed è proprio da quest’ultima valle che il Pizzo Porcellizzo offre il suo lato migliore, di elegante piramide rocciosa. Bella è anche l’immagine che offre da E, con la vetta posta al vertice della lunga cresta SSE. Il versante S, dove passa la via normale di salita, è sorretto trasversalmente da fasce rocciose poco rilevate ed è prevalentemente ricoperto da sfasciumi. È sicuramente il più facile dei 3000 del Gruppo del Másino e la salita, se sufficientemente allenati, può essere affrontata in giornata. Il panorama spettacolare ricompensa ampiamente la fatica del lungo percorso.
Da Ardenno si esce dalla S.S. 38 per imboccare la strada della Val Másino, seguendola fino al suo termine si raggiunge la località Bagni del Másino, dove si parcheggia.
Dal parcheggio dei Bagni del Másino, passando davanti agli stabilimenti termali, si prosegue sulla stradina verso NW e senza attraversare il torrente che scende dalla Valle Porcellizzo, seguendo le indicazioni, ci si avvicina alla parete di fronte. La mulattiera che si imbocca sale con numerose svolte sulla sinistra idrografica ed esce dal fitto bosco sui pascoli di Corte Vecchia (q. 1405 m). Dopo un breve tratto pianeggiante si entra nella galleria delle Termopili, formata da due massi accostati e poi si prosegue sul crinale erboso verso N, sempre sulla sinistra idrografica. A circa (q. 1703 m) si attraversa, fra belle placconate di granito, il torrente che scende dalla Valle Sione, si superano i dossi successivi e ci si affaccia sui magnifici pianori della Casera Porcellizzo (q. 1899 m), dominati dalle vette del Pizzo Badile e del Pizzo Cengalo. Poco più avanti si attraversa sopra un ponte il torrente della Valle Porcellizzo e, oltre un breve ripiano pascolivo, si supera verso NW un erto gradino roccioso, raggiungendo i pascoli superiori dell’anfiteatro. La mulattiera lascia ora il posto ad una traccia di sentiero segnalato e in direzione N, superando dossi, vallette e da ultimo su belle placconate di granito e pietraie, si arriva al Rifugio Gianetti (q. 2534 m).
Dal rifugio si imbocca il Sentiero Roma in direzione SW, per abbandonarlo poco oltre e salire verso W, fra blocchi di granito ed erba, in direzione di un largo intaglio sulla cresta SSE del Pizzo Porcellizzo (vedi prima immagine di dettaglio). Senza difficoltà si supera l’intaglio e poi si traversa su sfasciumi e facili rocce in direzione NW, alla base di una fascia rocciosa, fino a giungere nei pressi del Passo Porcellizzo S (q. 2886 m). Il valico non è nominato sulla CNS, ma si trova poco a NE della Vetta N del Pizzo Sceróia (q. 2952 m), solamente quotata sulla CNS. Al passo si può arrivare anche doppiando alla base la cresta SSE (q. 2516 m) e poi, abbandonato il Sentiero Roma, salendo sugli sfasciumi in direzione NW, ma il percorso è più lungo. In ogni caso, dai pressi del Passo Porcellizzo S si sale sul pendio a destra della cresta SW, si superano alcune facili roccette, giungendo sul poco inclinato pendio sotto l´edificio sommitale. Le facili rocce rotte dell’ultimo tratto conducono in vetta.
Come per la salita.
A sinistra l’intaglio sulla cresta SSE, al centro la vetta | Al centro il Pizzo e a destra la Punta di Trubinasca, dalla vetta | Pizzo Badile e Pizzo Cengalo, dalla vetta del Porcellizzo |
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