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Cima del Diavolo a sinistra e Diavolino a destra |
Regione: Lombardia (Bergamo)
Alpi e Gruppo: Prealpi - Prealpi Lombarde - Gruppo Alpi Orobie Provincia: Bergamo Punto di partenza: Carona (q. 1100 m) - Val Brembana Versante di salita: SW Dislivello di salita: 1900 m - Totale: 3800 m Tempo di salita: 5,30 h - Totale: 9,00 h Periodo consigliato: giugno - settembre |
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Il Pizzo del Diavolo di Tenda si trova alla testata orientale della Val Brembana: salendo la Val Brembana, oltrepassato San Pellegrino, si prosegue per Branzi quindi si arriva a Carona dove si lascia l´auto. In passato gli alpinisti del luogo l´hanno denominato "il Cervino della Val Brembana" per la sua forma.
Dal paese di Carona si imbocca la mulattiera (segnavia n. 210), percorribile con fuoristrada autorizzato, si transita in frazione Pagliari (un gruppetto di 4 baite) e proseguendo si giunge alla cascata della Val Sambuzza. Da qui si prosegue sino a raggiungere la località Lago del Prato (q. 1650 m), da cui si prosegue per giungere alla diga del Lago Fregabolgia e quindi in poco tempo al Rifugio Calvi (q. 2015 m - 2,30 h).
La conca in cui sorge il rifugio è in un ambiente alpino circondato da una corona di montagne. In inverno si tiene una gara di sci alpinismo, il Trofeo Parravicini, gara a coppie di levatura mondiale. Guardando la cuspide del pizzo che fa bella mostra di sé con a fianco il Diavolino, ci si incammina per il sentiero n. 225 e si scende nel sottostante Lago Rotondo, contornandolo sulla sponda W, dapprima in leggera discesa e quindi con andamento più pianeggiante. Si supera una baita e il fiume Brembo, ma non si deve seguire per il Rif. Longo al primo bivio bensì per il Rif. Brunone dove, successivamente al secondo bivio posto dopo il fiume Brembo, si lascia il sentiero per proseguire verso destra (segnalazione su un masso "P. Diavolo"). Ci si innalza abbastanza faticosamente sino ha giungere alla bocchetta di Podavit (q. 2624 m) e da qui seguendo i bolli triangolari si risale la cresta aiutandosi in qualche tratto con le mani. Sempre in cresta si giunge in prossimità di un grosso ometto e si percorre l´ultimo tratto di cresta N fino ad arrivare alla croce di vetta (3 h dal Rif. Calvi). Panorama stupendo.
Come per la salita.
Salita molto appagante, abbastanza faticosa se fatta in giornata, comunque si può spezzare in due giorni pernottando al Rifugio Calvi e si puo fare anche d´inverno, sebbene un po´ più problematica per via della neve e da affrontare con le dovute cautele e con corda, ramponi e picozza.
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