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Il Tagliaferro salendo al Corno Mud. |
Regione: Piemonte (Vercelli)
Alpi e Gruppo: Alpi Occidentali - Alpi Pennine - Gruppo Monte Rosa Provincia: Vercelli Punto di partenza: Rima (q. 1417 m), Val Sermenza Versante di salita: E-SSE Dislivello di salita: 1550 m - Totale: 3100 m Tempo di salita: 4,30 h - Totale: 7,30 h Periodo consigliato: estate |
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Posto sul contrafforte che discende dalla Punta Gnifetti (4556), il Tagliaferro divide la Val Sermenza dalla Valsesia, di cui è una tra le cime più conosciute. Magnifica piramide, a nord presenta grandi pareti, che in autunno risaltano per le colate di ghiaccio che vi si formano ,e sulle quali sono state tracciate numerose vie alpinistiche di difficoltà medio-alta.
Da Milano A26 per Vercelli, uscita Romagnano Sesia da dove per la Valsesia. Superati Borgosesia e Varallo., si giunge a Balmuccia dove a destra si prende per la Val Sermenza. Al bivio di Rima S. Giuseppe si tiene a sinistra sino a Rima, dove termina la strada, parcheggiando appena sotto al paese.
Da Rima si imbocca il sentiero 96 per il Passo Mud e il Rifugio Ferioli. La bella mulattiera si snoda nel bosco con numerosi tornanti, risalendo la vallata sino ad un bivio dove la si abbandona per seguire a sinistra il segnavia 318. Puntando a Sud, si scende brevemente ad attraversare un ruscello, quindi si contornano le propaggini orientali del Tagliaferro superando un secondo torrente e giungere infine all´ Alpe Scarpia di Sotto (1703). Per ripidi pascoli invasi da felci ed alte erbacce, si sale all´ Alpe Scarpia di Sopra (1920), entrando in un fitto bosco di ontani che via via va degradando facendo posto ad ampie praterie. Con lungo traverso vero WNW si raggiunge il Passo del Vallarolo (2332), ampio colle aperto fra i pendii orientali del Tagliaferro e il Moncucco (2416). Trascurando il segnavia a sinistra per l´ Alpe la Piana-Bocchetta della Moanda, si procede attraverso le grandi distese erbose in direzione del passo del Gatto, superando un gigantesco quanto caratteristico masso erratico che forma una originale balma, ottimo riparo in caso di maltempo e tornato utile anche all´ autore durante la discesa. Giunti alle pendici del passo, si risale l´ impervio pendio grazie a ripidi quanto scivolosi tornanti che non danno respiro sino al valico. A questo punto, per chi lo desiderasse, con breve digressione a sinistra è possibile salire il Dosso Grinner (2761) lungo la dorsale di stabili rocce affioranti dalla vegetazione, altrimenti si prosegue immettendosi nel sentiero proveniente da Alagna, che risale il ripido fianco occidentale della cresta SSE per raggiuingerla soltanto in prossimità della vetta. Senza particolari difficoltà, se ne percorre il restante filo, arrivandio in breve alla Madonnina posta sulla cima (2964) .
Come per la salita.
Il Passo del Gatto è altresì raggiungibile su sentiero segnalato anche da Alagna, località Pedemonte, passando per la Bocchetta della Moanda (2422), ma con percorso più lungo e delicato nell´ attraversamento sotto al Dosso Grinner, soprattutto se con rocce bagnate. Dal Passo del Gatto in avanti i due iinerari sono comuni. Per chi ama l´ avventura, invece, è possibile una facile variante alpinistica : giunti al Passo del Vallarolo, per pascoli ci si porta alla cresta NE, che rimane sulla destra, lungo la quale si sale alla vetta con difficoltà F+, come nelle intenzioni dell´ autore se la montagna non si fosse coperta per poi scaricare un violento acquazzone, cosa del resto piuttosto frequente su questa montagna.
Il Passo del Gatto dal Passo del Vallarolo. A sinistra il Dosso Grinner |
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