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Regione: Lombardia (Brescia)
Alpi e Gruppo: Alpi Occidentali - Alpi Retiche - Gruppo Adamello Provincia: Brescia Punto di partenza: Malga Lincino (q. 1603 m) Versante di salita: W Dislivello di salita: 1266 m - Totale: 2532 m Tempo di salita: 5,00 h - Totale: 9,00 h Periodo consigliato: estate |
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E´ definita una delle ferrate più impegnative delle alpi. Si tratta di una lunga cavalcata in cresta esposta su placconate di granito. Oltre ad alcuni singoli passaggi in cui è necessaria la trazione con le braccia ciò che la rende impegnativa è la sua lunghezza. L´ambiente in cui si sviluppa è maestoso.
Da Cedegolo si sale lungo la valle fino a Malga Lincino ove si lascia la macchina nei pressi di un piazzale. Si prende il sentiero n.1 che porta in 45 minuti al rifugio Lissone. Da lì, sul retro del rifugio, parte un sentiero che per tracce, in mezzo ai mughi, prosegue daprima dritto e poi piega a sinistra risalendo alcuni tornanti. Si punta verso la cresta che sale al Corno di Grevo e ci si dirige a sinistra dell´estitico diedro, andando nel punto più basso della cresta. Qui un sentierino in erba conduce all´attacco della ferrata nei pressi di una piccola galleria bellica (Cartello che segnala farrata Erminio Ariosto).
Si sale sulla lunga cresta e si superano subito alcuni muretti. Si prosegue tra placconate appoggiate che, se umide, possono dare qualche difficoltà con l´aderenza (utile un cordino per fare un prusik). Pochi passaggi verticali sono assistiti da staffe metalliche ma, per la maggior parte, è necessaria la trazione del cavo. Dopo essere giunti sopra l´estetico diedro, ed aver superato un breve tratto su cresta particolarmente affilata, si aggira a destra un costone di roccia e si prosegue fino ad un caratteristico camino molto stretto in cui uno zaino ingombrante faticherebbe a passare. Si piega a sinistra e si affrontano una serie di traversi esposti fino ad un bel diedro verticale di blocchi di granito che si supera fino a giungere su una cengetta su erba. Si risale ancora sullo spigolo e si affrontano altri passaggi verticali e su placca per rimontare uno sperone. Si scende ancora un poco la cresta nei pressi di un diedro che rimane sulla nostra sinistra e si affronta un muro dove, ancora, è necessaria la trazione con le braccia. Si affrontano le ultime placconate e si sbuca su una cresta a blocchi. Qui la ferrta termina. Si prosegue fino all´ultimo risalto, si affrontano facili passaggi di II e si rimonta sulla croce di vetta (3,30h dall´attacco).
Si ridiscende il muretto di II grado, si piega a destra, si oltrepassano alcuni grossi blocchi fino a vedere una ferrata che scende in un canalino. Si scende seguendo il sentiero ben segnato, si risale un breve muretto verticale di un paio di metri di II+ e si ridiscende fino a trovarci sul versante del Lago di Malga Bissina. Si passa vicino ad una grotta della prima guerra, si passa a sinistra su morenee si risale fino ai baraccamenti del Forcel Rosso. Si scende da qui per sfasciumi fino a ricongiungerci al sentiero dell´andata e da lì in poco al Rifugio Lissone.
In caso di roccia umida l´aderenza diventa un poco più difficoltosa. Meglio portare un prusik nel caso in cui non si riescano a superare alcuni singoli passaggi. Cercare di utilizzare il cavo solo come assicurazione ove possibile per risparmiare sforzi inutili alle braccia vista la lunghezza dell´itinerario.
Un passaggio | in cresta | Foto di vetta |
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