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Il Camoghè dalla vetta del Monte Garzirola |
Regione: Estero (Estero)
Alpi e Gruppo: Prealpi - Prealpi Lombarde - Gruppo Camoghè Provincia: Estero Punto di partenza: Bùggiolo (Val Rezzo), località Dasio (q. 1118 m) Versante di salita: SE-E Dislivello di salita: 1230 m - Totale: 2460 m Tempo di salita: 3,45 h - Totale: 7,00 h Periodo consigliato: tarda primavera - inizio autunno |
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Il Camoghè si trova interamente in territorio svizzero, sebbene sia vicino al confine con la Lombardia e dà il nome al gruppo che comprende le maggiori cime delle Prealpi comasche e ticinesi. Di queste ultime è anche la cima più elevata. Uno dei suoi quadri migliori il Camoghè lo offre dal luganese, da dove appare come una bella lama affilata che si staglia contro il cielo, di fianco al trapezio del Monte Garzirola. La Guida del CAS: Guida delle Prealpi ticinesi 5, lo considera un belvedere di notevole importanza. In effetti il panorama che ci offre il Camoghè è veramente straordinario, sebbene verso S sia un poco limitato dall’imponente Monte Garzirola. Le vie normali svizzere di ascesa sono di difficoltà: EE, quella proveniente dall’Italia, riportata qui di seguito, è più impegnativa: F con alcuni passaggi esposti. Queste difficoltà, peraltro alla portata di ogni buon escursionista, sono circoscritte ad alcuni passaggi rocciosi lungo la cresta che collega il Monte Segor alla Bocchetta di Revolte, che si trova alla base della cresta SE del Camoghè. Dalla bocchetta citata alla vetta il percorso è il medesimo della via normale svizzera da questo versante e si svolge lungo sentieri ben marcati e segnalati.
Da Menaggio che si trova a metà del Lago di Como, si segue la strada per Porlezza, sul Lago di Lugano. Poco prima di giungere a Piano Porlezza si prende la deviazione per la Val Cavargna e si sale fino al bivio che precede il paese di Cavargna. Qui si svolta per Val Rezzo e giunti a Bùggiolo, località Dasio, si parcheggia. La stradina che sale al Passo di San Lucio è vietata al transito dei veicoli non autorizzati.
Bùggiolo può essere raggiunto anche con questi due itinerari stradali:
1°) Menaggio-bivio per la Val Cavargna in località Piano Porlezza-Carlazzo-Corrido-Bùggiolo.
2°) Lugano-Porlezza-Corrido-Bùggiolo.
Dal parcheggio si imbocca la stradina con cartelli indicatori per Rifugio Garzirola e Rifugio San Lucio, che sale in direzione NW. All’inizio con il fondo cementato, poi sterrata, la stradina sale con alcuni tornanti, raggiunge la chiesa al Passo di San Lucio (q. 1542 m) (San Lucio sulla CNS) e poi il vicino Rifugio San Lucio. Il percorso lungo la stradina può essere abbreviato seguendo delle scorciatoie, in particolare nella parte superiore, ma bisogna conoscere il luogo. Dall’ampio valico si segue la pista sterrata o il sentiero attiguo che risale la larga cresta erbosa SSE del Monte Garzirola (Gazzirola sulla CNS). Poco sopra il passo, in prossimità di una fontana, si raggiunge un bivio. Tralasciando la pista marcata che in piano, verso destra, raggiunge l’Alpe Tabano, si prosegue su quella di sinistra, sempre lungo la groppa, fino a raggiungere il Rifugio Garzirola (q. 1974 m) (Rif. Gazzirola sulla CNS), dove termina la pista sterrata. Di fianco al rifugio, a destra della cresta, si alza un sentiero ben marcato che conduce alla grande croce della (q. 2075 m), che spesso viene confusa per la vetta del Monte Garzirola. Seguendo ora il sentierino segnalato lungo l’ampio crestone, con alcuni brevi saliscendi, si arriva in vetta al Monte Garzirola (q. 2116 m), h 2.00 dalla partenza.
Da qui la cresta si snoda verso NE. Seguendo sempre il sentierino segnalato, si lascia a sinistra la rocciosa (q. 2103 m) e dalla larga sella fra la quota citata e il modesto Monte Segor (q. 2097 m) si scende brevemente a prendere il sentiero, ben riportato sulla CNS, che attraversa il fianco W di questa seconda montagna. Il sentiero prosegue poi lungo la cresta NW del Monte Segor e ne guadagna quasi subito il filo roccioso, con un tratto aereo ed esposto ma con buoni appigli, dal quale si scende a destra. La cresta diventa ora più larga, poi di nuovo un poco più affilata, fino a raggiungere in piano la (q. 2040 m). Qui inizia una discesa ripida, da affrontare con prudenza, prevalentemente lungo il filo o poco a sinistra. Al termine della discesa, senza difficoltà e scavalcando alcuni facili roccioni, si prosegue lungo il sentiero segnalato che conduce alla larga Bocchetta di Revolte (q. 1981 m). Siamo ora alla base della cresta SE del Camoghè. La (q. 2049 m) viene lasciata a destra e poi si prosegue lungo il sentiero ben marcato e segnalato che risale con numerose svolte il ripido pendio prativo sotto la spalla E, a sinistra di una grande placca. Raggiunta la spalla, il facile sentiero aggira a N l’anticima dove c’è un piccolo altare commemorativo e i ruderi di una capanna e poi, poco oltre, si arriva in vetta, h 3.30/3.45 dalla partenza.
Come per la salita.
Al Passo di San Lucio, in territorio italiano, c’è il Rifugio San Lucio, aperto d’estate e nei fine settimana. Mentre in territorio svizzero, trenta metri oltre il confine, c’è la Capanna San Lucio, di proprietà di un’associazione privata.
Sulla cresta fra il Monte Segor e il Camoghè | La vetta | Il Monte Segor e la Garzirola, dal Camoghè |
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